Simboli "confondibili", c'è un Salvini fuori dalle Regionali
Scoppia il caso di Roberto Salvini, pontederese, ex Leghista della prima ora, escluso dalle elezioni regionali per un simbolo che può confondere gli elettori di centro-destra
Il cognome non tradisce, quando si parla di Salvini discussioni e polemiche sono sempre all’ordine del giorno. Questa volta il caso si accende intorno alla lista presentata dal transfuga leghista Roberto Salvini, pontederese, l’uomo che cinque anni fa domò la leonessa Ceccardi chiudendogli in faccia la porta del consiglio regionale che sembrava aperta su misura per lei.
Potenza del cognome, Roberto Salvini fece il pieno di preferenze e si prese titolo e poltrona di consigliere regionale dell’allora Lega Nord. Durante la legislatura poi arrivò la cacciata dalla Lega, senza più nord, per una uscita infelice, infelicissima, sulla riapertura delle case chiuse e conseguente legalizzazione della prostituzione “modello Amsterdam” per rilanciare il turismo della Toscana. SBAM, quella volta fu il partito di Salvini (Matteo) a sbattere la porta in faccia all’altro Salvini (Roberto). 1-1 e palla al centro, ma la partita è ancora in corso e la rete del vantaggio l’ha messa a segno ancora la Lega della coppia d’attacco Salvini-Ceccardi che su assist dell’ufficio centrale regionale costituito presso corte di appello di Firenze, si è vista togliere di mezzo lo scomodo avversario.
La lista Patto per la Toscana, Roberto Salvini presidente è stata infatti esclusa dalla tornata elettorale regionale e il suo leader, omonimo del più celebre Matteo è così fuori dai giochi. Il motivo è da ricercare proprio nell’omonimia. L’ufficio competente infatti ritiene, “confondibile” per gli elettori il simbolo presentato dalla lista per Roberto Salvini.
«Hanno bocciato il nostro simbolo, perché il nostro candidato presidente si chiama Roberto Salvini. Stiamo preparando il ricorso al TAR. Non ci arrendiamo, perché confidiamo nella legge e nei precedenti. La politica non è l'alta moda, dove i nomi diventano prodotti. I candidati toscani che si chiamano Salvini sono persone in carne e ossa, i cui diritti costituzionali sono inviolabili», afferma Marco Lensi che è il delegato regionale per i procedimenti elettorali del Patto per la Toscana. La partita non è ancora finita, ma siamo nei minuti di recupero, sarà il Tar della Toscana ha dare il triplice fischio e decretare con questo la partecipazione o meno della lista che sostiene “l’altro Salvini”.