Sindacati all'attacco. "Sepi SpA: certificato il malgoverno dell’azienda"
"Dipendenti sotto numero e stressati da pesanti carichi di lavoro"
Hanno scritto Fisac-Cgil e First-Cisl.
La Fisac-Cgil e First-Cisl che seguono la contrattazione nell’azienda di riscossione tributi locale, partecipata dal comune di Pisa al 97%, denunciano da tempo una disorganizzazione cronica, carenza di personale con carichi di lavoro insostenibili e un clima aziendale pesantissimo certificato recentemente dalla valutazione sullo stress lavoro correlato che ha rilevato un rischio altissimo seguendo le linee guida INAIL.
A fronte di questo preoccupante risultato sul clima aziendale la letteratura invita le aziende a intervenire sui carichi di lavoro, sui percorsi professionali e su una maggior conciliazione vita-lavoro per i dipendenti.
In aperto spregio per la tutela della salute dei lavoratori, che ricordiamo è un obbligo del datore di lavoro, Sepi prende iniziative che vanno in direzione opposta.
Sepi riduce drasticamente l’accesso allo smart working escludendo dipendenti che a oggi ne fruivano e diminuendo i giorni di fruibilità per i pochi che potranno ancora avvalersene.
A seguito di dimissioni volontarie e pensionamenti negli ultimi due anni non è mai stato ricostituito l’organico con nuove assunzioni nonostante una graduatoria valida fino a qualche mese fa, e ora si rimedia tardivamente promettendo la prossima pubblicazione di un bando comunque per una sola posizione da amministrativo.
In queste condizioni garantire un buon livello di servizio diventa impossibile, a oggi il servizio è proseguito grazie al sovraccarico di lavoro di cui i dipendenti si sono presi l’onere per senso del dovere nei confronti degli utenti.
I dipendenti non vengono supportati piuttosto costretti a lavorare in un clima di incertezza e nonostante una valutazione terza abbia certificato un alto rischio di stress lavoro correlato in sepi, la direzione riduce il confronto con le scriventi organizzazioni sindacali a una mera formalità senza ricercare fattivamente un accordo per mettere in campo le azioni correttive necessarie a mitigare il rischio stress lavoro correlato e a garantire la salute di lavoratori e lavoratrici.