Sindacato Generale di base di Pisa: il Comune non disinvesta sugli asili e sulle scuole comunali d'infanzia

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 20 Dicembre 2019

Il Sindacato genarale di base di Pisa ha organizzato un'assemblea pubblica sul tema delle scuole comunali, nidi e scuole d'infanzia, ne segue un comunicato stampa dove mettono in evidenza le criticità attuali e la contrarietà all'ipotesi di una statalizzazione delle stesse.

 

Aula affollata e posti in piedi alla Stazione Leopolda di Pisa per parlare di scuole comunali, nidi e scuole d’infanzia, di lavoratrici e soprattutto di bambine e bambini. 

Gli interventi hanno evidenziato le contraddizioni di una politica che, tendendo a rinunciare  alle scuole dell'infanzia,  disinveste nei servizi educativi comunali, li considera meno importanti di altro, e rinuncia a costruire percorsi integrati da zero a sei anni, come prevede anche la Legge regionale. Non si tratta di considerare un modello migliore di un altro, ma di valorizzare le specificità di ciascuno per arricchire il sistema complessivo. Nelle scuole comunali c’è una maggiore compresenza di insegnanti e maggiore sostegno alle bambine e ai bambini con disabilità, per esempio.

Sopprimere una scuola comunale è dunque un servizio in meno alla comunità. Inoltre, statalizzare  una scuola d’infanzia ha conseguenze occupazionali gravi: con la chiusura di una sezione alla scuola d’infanzia Agazzi si sono già persi posti di lavoro tra il personale ausiliario non comunale, che con il proprio inquadramento attuale non potrà avere la qualifica per fare lo stesso lavoro nelle scuole statali.  Le insegnanti delle scuole comunali dovranno fare altri lavori, in Comune, che niente hanno a che fare con le competenze per cui hanno studiato e la passione che hanno messo in una vita di servizio alle bimbe e ai bimbi di Pisa e ai loro genitori.  Molti altri posti di lavoro e molta altra professionalità saranno perse con altri processi di statalizzazione.

Ma quello che proprio non ci è piaciuto è il fatto che l’Ente locale  abbia operato in disaccordo con le linee guida sul piano dell’offerta formativa della Regione, preferendo far valere il proprio peso nella rete scolastica regionale a colpi di maggioranza - anziché trovare soluzioni condivise e rispondenti alle esigenze di tutti.  Statalizzare significa la chiusura definitiva della esperienza della scuola d’infanzia Agazzi premiata come esperienze di città educanti a livello nazionale. Quei soldi sul bilancio non potranno mai più tornare. 
Non ci piace che nonostante centiniaia di firme contro la chiusura, l'assessora Munno e la Giunta Conti ignorino il parere dei cittadini contrari alla statalizzazione, non ci piace l'idea che per accontentare il comune di Pisa non ci siano soldi per le scuole in carcere a Don Bosco o all'Ospedale o si rinunci ad aprire una sezione pubblica statale in un Comune limitrofo. E non ci piace il fatto che tanti bambini\e residenti nei comuni limitrofi siano considerati cittadini di serie b in nome della pisanità perchè i loro genitori non avevano i soldi per acquistare o affittare una casa nel territorio comunale di Pisa . L'amministrazione Conti ha detto alla Rsu di volere investire nei servizi educativi i soldi risparmiati dalla statalizzazione, noi pensiamo che sia praticabile un'altra proposta: costruire strutture da zero a sei anni in ogni plesso scolastico salvaguardando l'esperienza acquisita, assumere educatrici, ripensare alcuni orari senza traformare i nidi in "deposito di bambine e bambini ", in contraddizione con qualunque pensiero pedagogico. Chiediamo servizi di qualità per più bambine e bambini, e le loro famiglie. L’amministrazione Conti sembra invece apprestarsi a dare più servizi allo stesso numero di bambine e bambini, discriminando tra quelli pisani da generazioni e quelli nati a Pisa - Di questo e di molto altro se la Giunta non vorrà parlare con noi, saremo noi ad andare a parlare con la Giunta.

 

redazione.cascinanotizie