Siulp Pisa: "Poco è cambiato contro la criminalità in città"
Vito Giangreco, segretario provinciale del SIULP Pisa torna sulla questione della mancanza di personale, di necessari dispositivi contro la criminalità e a poco serviranno i 15 militari annunciati dalla politica
A Chi il Compito di Salvare il Sistema Sicurezza?
Da settimane i politici non parlano che del potenziamento di organico ricevuto dalla Questura -in pochi se ne sono accorti- o dei circa 15 militari (13 + 2 della logistica) che a metà settembre arriveranno anche a Pisa, come se tutto ciò fosse prodromico a risolvere i problemi della sicurezza dei cittadini pisani. Ebbene il SIULP-PISA ritiene che poco è cambiato rispetto ai necessari dispositivi di deterrenza alla criminalità e nulla rispetto al controllo del territorio o alle necessità dell’ordine e della sicurezza pubblica di cui veramente ha bisogno la città della torre.
Oltre la propaganda, esercitata di volta in volta dalla parte politica interessata, secondo il SIULP-PISA, -afferma ViTO GIANGRECO- visto anche i tanti pensionamenti, nulla è mutato: Pisa necessita una vera rivisitazione degli organici e l’innalzamento di fascia della Questura, solo così si potrà ripianare la evidente sofferenza che attanaglia l’apparato sicurezza creata anche dalla legge MADIA e che se non colmata nell’arco di poco tempo avrà pesanti ripercussioni sull’intero territorio pisano. Altro che articoli stampa propagandistici, il SIULP-PISA auspica che almeno le misure preannunciate dal Ministro PIANTEDOSI vadano nella direzione auspicata.
La missione sindacale che ci ha affidato il personale –primo sindacato della Provincia di Pisa- ci consente di concentrarci anche sulle “vistose disattenzioni” in termini di mancato rinnovo contrattuale. Si pensi che i dirigenti attendono da circa 7 anni l’avvio del primo contratto mentre per il personale non dirigente il contratto risulta scaduto da circa 2 anni e da quanto è dato sapere al momento non c’è traccia nella prossima legge di bilancio. Eppure il governo ha basato parte della campagna elettorale proprio sugli investimenti sulla sicurezza.
Il SIULP-PISA, pur intercettando quotidianamente, un grave senso di frustrazione da parte del personale ha preferito, al momento, non ricorrere ad azioni eclatanti, come manifestazioni o sit-in, nell’auspicio che tale malessere venisse intercettato anche dal governo in carica al fine di trovare le necessarie risposte solutive sul mancato rinnovo contrattuale, sulle croniche carenze di organico, spesso tamponate o con il ricorso al lavoro straordinario o con i continui spostamenti dei RPC- reparti prevenzione crimine- da una città all'altra, aspetti che comunque non consentono un ottimale controllo del territorio e gestione dell’ordine e sicurezza pubblica e che, a breve, sicuramente aumenteranno con l’inizio del campionato di calcio che vede il Pisa in serie B.
Al di là dei proclami propagandistici l’unica risposta pervenuta è il tentativo del Capo della Polizia di trovare un sistema per venire incontro alle difficoltà anche economiche del personale, sensibilizzando Questori e Dirigenti di tutte le articolazioni periferiche, in relazione alla drammatica situazione dei suicidi in Polizia. Peccato però che 200 milioni di euro provenienti dal FUG sono stati destinati diversamente e che, aspetto ancora più grave, non ci sono medici della Polizia per far fronte alle necessità quotidiane di tutti i presidi sanitari provinciali o dei medici competenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
A Pisa, la sala medica della Polizia vede la presenza del medico solo una volta a settimana, proveniente da altra provincia, mentre il medico competente, figura fondamentale per la sicurezza sui luoghi di lavoro, viene condiviso con la questura di Firenze dove oltre a svolgere la stessa funzione si occupa del presidio sanitario provinciale fiorentino. Altro che articoli stampa propagandistici.
Si aggiunga che alle richieste del SIULP-PISA per diminuire quel sentimento di impunità che domina tra la maggior parte dei delinquenti non sono pervenute ancora soluzioni adeguate, così come nulla è stato fatto in termini di certezza della pena per fronteggiare chi delinque e se non bastasse bisogna pensare alle eventuali conseguenze che potrebbero derivare dalla creazione di nuovi CPR -data la carenza di organico- e dalla cessazione di accoglienza nei CAS per i titolari di protezione internazionale/speciale che, riversandosi su strada, dalla sera alla mattina, senza casa e lavoro, potrebbero facilmente essere intercettati dalla criminalità.
Se poi a tutto ciò aggiungiamo l’opera dei c.d. “distrattori” che abilmente preferiscono parlare di sbarchi diminuiti (per altri quintuplicati), in un contesto in cui l’immigrazione non può e non deve essere considerata un’emergenza, dimenticando le gravi ricadute sul territorio che qualcuno vorrebbe risolvere, attraverso la militarizzazione del territorio, piuttosto che con politiche dell’accoglienza e dell’integrazione o con gli investimenti veri sulla sicurezza, allora non ci resta che piangere.
Eppure le spese della politica vengono in parte pagate anche con le tasse, prese alla fonte dagli stipendi dei poliziotti pisani, che da anni aspettano il rinnovo del contratto quale strumento essenziale per migliorare le condizioni di lavoro e per un impiego più efficiente delle risorse umane per il mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica e che il SIULP-PISA ritiene non più procrastinabile se si vuole salvare il sistema sicurezza. Altro che articoli stampa propagandistici.