Slitta il calendario e, forse, il campionato. Il teatrino della serie C torna a coprirsi di ridicolo

Sport
Mercoledì, 1 Agosto 2018

Alla luce dell’elevato numero di procedimenti a tutt’oggi pendenti dinanzi alla Giustizia Sportiva il cui esito influisce inevitabilmente su questa Lega, oltre allo scenario a dir poco incerto in ordine alle società che andranno ad integrare l’organico del Campionato Serie C, Lega Pro è costretta a prendere atto della impossibilità di procedere alla presentazione dei calendari per la data del 7 agosto p.v. originariamente stabilita.

Ciò premesso, il Consiglio Direttivo della Lega Pro, convocato per il giorno 6 agosto 2018, delibererà in merito alla nuova data per la presentazione dei Calendari del Campionato Serie C stagione sportiva 2018/2019 (indicativamente quella del 22 agosto 2018), ai gironi e, svolte le più opportune valutazioni in ordine allo scenario federale e alla conseguenze che a cascata si riversano sulla Lega Pro, delibererà le iniziative da intraprendere in ordine all’inizio del Campionato Serie C 2018/2019.

Con un comunicato di poche righe la Lega Pro annuncia che i calendari anche in questa stagione non vedranno la luce alla data programmata, un grande classico, come il panettone a Natale o l’agnello a Pasqua. Viene da domandarsi cosa spinge questi improvvisati dirigenti calcistici a coprirsi di ridicolo all’inizio di ogni stagione rinviando appuntamenti sui quali hanno giurato per un mese abbondante circa la puntualità.

La serie C termina la propria stagione intorno alla metà di giugno, dopo oltre due mesi coloro predisposti all’organizzazione del campionato non sono, non soltanto in condizione di presentare un calendario, ma anche di comunicare le squadre partecipanti. Parte così il gioco più popolare in questo strampalato paese dopo il calcio (quando parte): lo scaricabarile. La Lega di Serie C, incolpa la FIGC, che a sua volta se la prende con la Co.Vi.Soc, che rimanda alle varie Lega che infine accusano la Giustizia Sportiva troppo lenta nei vari gradi di giudizio.

Resta il tifoso, sempre più perplesso e disorientato, ma soprattutto preso per i fondelli da questa moltitudine di pseudo dirigenti. Chi il 7 agosto si immaginava, sotto l’ombrellone, a studiarsi il calendario, mettere un circoletto rosso sulle date più importanti e, perché no, anche a prenotarsi navi, aerei, e pernottamenti per le trasferte più ostili dal punto di vista chilometrico, rimane ancora una volta deluso.

Signori abbiamo scherzato, dicono da Firenze, il 7 agosto non ci sarà nessun calendario, il 6 ci riuniamo e decidiamo una nuova data, forse il 22 agosto, forse. Inimmaginabile pensare che si possa quindi cominciare il campionato il 26 agosto. Più probabile che si parta la settimana successiva, il 2 settembre, oppure addirittura il 9, quasi quattro mesi dopo la fine della regular season della stagione precedente e più di tre mesi dopo la fine dei playoff. Resta da capire se il calciomercarto per questa categoria slitterà in avanti oppure si chiuderà ugualmente.

Chi scrive non è nelle pieghe delle stanze dei bottoni, ma non può non riflettere sul fatto che forse, delineando un nuovo calendario delle scadenze, forse si riuscirebbe a cominciare i campionati nei tempi prestabiliti. Non dovrebbero servire due mesi a stabilire che una società come il Cesena, con oltre 20 milioni di euro di debiti, non può fare il campionato, così come tre settimane per stabilire se una fidejussione è valida oppure no. Esiste un albo di banche ed assicurazioni preposte a rilasciare le polizze, se il nome figura la polizza è valida, altrimenti no. E se il nome non è nell’albo, la squadra in questione deve essere estromessa, senza appelli o ricorsi, perché l’irregolarità è palese e oggettiva, non si presta ad interpretazioni.

E’ davvero così utopistico sperare di fare come in Germania, dove la terza serie 2017/2018 si è conclusa il 22 maggio mentre quella 2018/2019 ha disputato la sua prima giornata il 27 luglio, due mesi e 5 giorni dopo, oppure come in Inghilterra, spesso citata a sproposito, come modello da seguire, pur non andando oltre alla conoscenza di quei due – tre luoghi comuni, dove il campionato si è concluso il 27 maggio ed il calendario, senza X alcuna è stato diffuso il 21 giugno, meno di un mese dopo, con il kickoff della nuova stagione fissato per il 4 agosto, ovvero due mesi ed una settimana dopo.

Si, forse è davvero utopistico pensare di riportare il calcio italiano in pari con quello dei paesi Europei più evoluti, ogni anno ci dicono che sarà l’ultima volta. L’ultima volta che assisteremo a squadre che falliscono, l’ultima volta che non ci saranno controlli sui personaggi che entrano nel mondo del calcio e da dove arrivano i soldi che portano, l’ultima volta che si assiste al teatrino degli spostamenti di date. Il teatrino invece non finisce mai, cambiano le marionette, ma lo spettacolo, ignobile, resta lo stesso, con buona pace del pubblico che si indigna, si lamenta, sgrana gli occhi, ma che dimentica tutto non appena il pallone inizia a rotolare sul prato.

massimo.corsini