Società della Salute, dibattito politico dopo il mancato aumento della quota capitale
Numerose le dichiarazioni, contrarie e a favore dell'uscita del Comune di Pisa dalla Società della salute Area Pisana
Rachele Compare di Fratelli d'Italia difende la mancata presenza del Comune di Pisa all'assemblea dei soci che doveva deliberare l'aumento della quota capitale a carico dei Comuni della SdS, parlando di un dialogo che però con l'assenza ingiustificata, la mancanza di rapporti e la non chiara prospettiva futura di come dovranno essere garantiti i servizi erogati appare alquanto dubbioso.
Il Pd con il capogruppo in Consiglio Comunale Matteo Trapani critica aspramente l'atteggiamento del Comune di Pisa e il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo chiede un ripensamento del Sindaco Conti sulla vicendda.
Di seguito i comunicati stampa integrali
Rachele Compare (Fretelli d'Italia)
In qualità di Presidente della II Commissione Permanente del Comune di Pisa, desidero rispondere in merito al comunicato della Società della Salute (SDS), che lamenta l’assenza del Comune di Pisa durante l’assemblea decisiva per l’approvazione dell’aumento della quota capitaria.
Innanzitutto, è fondamentale sottolineare che la decisione di uscire dalla SDS non è stata presa senza un’attenta valutazione. Il nostro obiettivo rimane quello di garantire i migliori servizi socio-assistenziali possibili per i cittadini di Pisa, in particolare per le fasce più vulnerabili. La scelta del Sindaco e dell’Amministrazione è stata motivata dalla necessità di rivedere e ottimizzare la gestione dei servizi, alla luce delle difficoltà finanziarie che il Consorzio sta attraversando, come evidenziato dalla perdita di oltre 1,6 milioni di euro nel bilancio 2023 della SDS.
In merito all’assenza del Comune di Pisa all’assemblea, voglio chiarire che essa non è il risultato di una mancanza di dialogo, ma è un passo legato alla volontà di trovare soluzioni più sostenibili per la gestione dei servizi. L’amministrazione comunale ha più volte ribadito, anche attraverso le dichiarazioni dell’assessore nelle sedute di commissione, l’intenzione di non lasciare indietro nessuno, e questo significa lavorare affinché i servizi continuino a essere garantiti in modo efficace e adeguato, anche in caso di riorganizzazione del sistema.
“Comprendiamo la preoccupazione espressa dai rappresentanti dei piccoli comuni, che si temono penalizzati da questa situazione. Tuttavia, è fondamentale trovare soluzioni che rispondano alle esigenze di tutti i cittadini, anche alla luce delle difficoltà economiche attuali e dei tagli ai fondi nazionali per il welfare, dice il Capogruppo Nerini- aggiungendo” Ringrazio la Presidente Compare per come sta gestendo questa vicenda spinosa con competenza e decisione che riflettono scelte ponderate e annunciate; è in malafede chi ancora dice di non capire cosa voglia fare Pisa: tutelare i propri cittadini offrendo veri servizi, smontare un carrozzone politicizzato che ha speso male i nostri soldi e le reazioni scomposte che vediamo confermano il nostro pensiero”, conclude Nerini.
Il Comune di Pisa, attraverso la II Commissione, continua a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e le implicazioni di questa uscita dalla SDS, con l’intento di tutelare i servizi esistenti e garantire la continuità dell’assistenza sociale e sociosanitaria. Siamo impegnati a trovare un equilibrio tra la sostenibilità economica e l’efficacia dei servizi, e continueremo a dialogare con tutte le parti coinvolte per trovare le soluzioni più adeguate.
La nostra priorità è lavorare per un welfare che risponda in maniera concreta ai bisogni della comunità, e questa è la direzione in cui continueremo a muoverci.
Il Presidente della II Commissione Permanente del Comune di Pisa Consigliere Vice Capigruppo Fratelli D’Italia Rachele Compare
Matteo Trapani (PD)
Conti gioca con il fuoco: la distruzione della Società della Salute e il rischio per i servizi sociali
Il Sindaco Michele Conti sta mettendo a rischio il futuro dei servizi sociali della città con una decisione che definire irresponsabile sarebbe riduttivo. Nonostante lo studio da lui stesso commissionato abbia dimostrato che sarebbe una follia tornare alla gestione diretta dei servizi sociali, il primo cittadino continua imperterrito sulla sua strada, anteponendo una promessa elettorale alla tenuta dei servizi essenziali per la cittadinanza. Stamani la Consigliera Scognamiglio ha ben espresso le criticità di questo atteggiamento. Criticità che denunciamo ormai da mesi proprio in Consiglio e in Commissione.
In un contesto in cui i servizi possono essere garantiti solo attraverso economie di scala e mettendo insieme le risorse, Conti decide di distruggere un sistema funzionante senza alcuna logica se non quella della propaganda politica. E il primo effetto di questa gestione irresponsabile si è già visto: l'assenza del Sindaco all'assemblea ha fatto saltare l'adeguamento degli stanziamenti per garantire i servizi. Un'assenza che pesa come un macigno sulla città e che dimostra un disinteresse totale nei confronti delle fasce più deboli.
Ma c'è di più. Mentre Conti votava contro la richiesta di fondi per l'assistenza specialistica di tante famiglie e operatori, la Regione Toscana ha deciso di stanziare le risorse necessarie, come noi avevamo sempre sostenuto in Consiglio Comunale e come chiesto a gran voce dalla mozione popolare. Questo significa che mentre qualcuno si opponeva per mero calcolo politico, altri si sono assunti la responsabilità di garantire un servizio essenziale.
È grazie alla mobilitazione popolare e all'impegno della SDS e della Provincia e al lavoro del Presidente Giani e della sua giunta che questi fondi sono stati stanziati, dimostrando che la tutela dei servizi essenziali può e deve essere una priorità.
A rendere ancora più grave questa situazione è il fatto che il Comune deve ancora molti soldi alla Società della Salute, fondi che non ha mai versato nonostante l'abbia presieduta per anni. Un debito che pesa sulla sostenibilità dei servizi e che rende ancora più assurda la decisione di smantellare l'attuale sistema senza un'alternativa credibile.
Non solo il Sindaco Conti, ma anche l'Assessora Bonanno ha dimostrato il proprio disinteresse per il futuro della Società della Salute: da mesi non si presenta alle riunioni, ignorando completamente la necessità di garantire servizi essenziali ai cittadini.
Inoltre, la decisione dell'amministrazione di non partecipare all'assemblea della Società della Salute ha avuto conseguenze dirette e pesanti. L'assemblea, convocata per discutere e deliberare l'aumento della quota capitaria dei Comuni da 30 a 32 euro, non ha potuto raggiungere il quorum proprio a causa della mancata presenza del Comune di Pisa. Questo mancato adeguamento mette seriamente a rischio la stabilità finanziaria della Società della Salute, con il concreto pericolo di tagli ai servizi essenziali per migliaia di cittadini. L'amministrazione comunale ha giustificato questa scelta parlando di una valutazione “ragionieristica”, ma il risultato è chiaro: un indebolimento della rete di assistenza e il rischio di riduzione delle prestazioni per chi ne ha più bisogno.
Il paradosso di questa scelta è che, pur uscendo dalla Società della Salute, la programmazione territoriale dei servizi continuerà a passare attraverso il consorzio. Pisa, non facendone più parte, perderà potere contrattuale e non potrà più incidere sulle decisioni che riguardano direttamente i suoi cittadini, condannandosi all'irrilevanza nel settore del welfare locale.
Un altro elemento da non dimenticare è che durante la campagna elettorale, dopo il famoso studio Zancan, Conti non ha mai dichiarato di voler uscire dalla Società della Salute. Al contrario, nel Documento Unico di Programmazione, lo stesso Conti aveva inserito tra le priorità il rafforzamento della Società della Salute, mostrando un'incoerenza totale tra ciò che prometteva e ciò che sta facendo oggi.
In Consiglio Comunale e in Commissione, in questi mesi, abbiamo più volte denunciato questa situazione, chiedendo al Sindaco Conti di assumersi la responsabilità di spiegare i presunti benefici della sua scelta. Benefici che, secondo lui, giustificherebbero un cambio così drastico. Tuttavia, Conti non ha mai risposto, evitando qualsiasi confronto pubblico e lasciando senza risposte sia noi che i cittadini.
I cittadini devono avere ben chiaro un punto: Conti vuole riportare la gestione dei servizi sociali all'interno del Comune, causando un disastro economico e di efficienza. Senza il personale necessario, senza le risorse e senza un piano serio, il rischio è che interi settori collassino, con conseguenze drammatiche per chi ha più bisogno di aiuto.
Gli effetti si faranno sentire fin da subito e raggiungeranno il loro apice tra il 2026 e il 2027, anni in cui i tagli e la disorganizzazione prodotta da questa scelta ricadranno pesantemente sui servizi essenziali della città. La verità è che questa scelta dissennata comprometterà il futuro della città e il benessere di chi ha bisogno di assistenza, con un impatto devastante sul welfare locale e senza alcuna logica che vada oltre il mero calcolo politico.
La domanda che i cittadini devono porsi è semplice: vale la pena mettere a rischio il welfare locale per inseguire un'ideologia fallimentare? La risposta dovrebbe essere altrettanto chiara soprattutto perché il Conti continua a ripetere che sta valutando solo profili "ragioneristici"
Antonio Mazzeo (Presidente del Consiglio Regionale della Toscana)
La decisione del Comune di Pisa di abbandonare la Società della Salute, confermata anche dalla mancata partecipazione all'assemblea convocata oggi, 12 marzo, rappresenta una scelta che rischia di isolare i cittadini pisani e di ridurre la qualità e quantità dei servizi socio-sanitari offerti sul territorio. L'assenza odierna ha impedito di raggiungere il quorum necessario per deliberare l'importante aumento della quota capitaria da 30 a 32 euro, che avrebbe garantito un introito aggiuntivo di 400 mila euro nelle casse della Società della Salute.
La Società della Salute è uno strumento fondamentale per garantire servizi integrati e vicini ai bisogni delle persone, specialmente quelle più fragili. La SdS dell’area pisana è stata una delle prime nate in Toscana ed ha rappresentato e rappresenta un’eccellenza per l’intera regione, sapendo trovare forme e progetti di integrazione tra il sociale e il sanitario che hanno rappresentato per le cittadine e i cittadini di questo territorio un’opportunità per la qualità e la quantità dei servizi che sarà molto difficile poter continuare a garantire.
Come Regione Toscana siamo pienamente consapevoli del valore strategico dell'integrazione socio-sanitaria. Per questo continuiamo a fare la nostra parte, garantendo il massimo supporto alla SdS attraverso l'ASL e mettendo in campo risorse importanti, che negli ultimi anni hanno permesso di sostenere e potenziare i servizi offerti ai cittadini.
Vorrei fare un appello al sindaco Conti affinché prevalga il senso di responsabilità verso il benessere della comunità pisana, evitando scelte che possano compromettere l'efficacia e la continuità dei servizi socio-sanitari, che rappresentano un diritto fondamentale di tutti i cittadini. Evitiamo che i cittadini di Pisa abbiano meno diritti e servizi rispetto a quelli di Cascina o San Giuliano. Non facciamo battaglie politiche sulla pelle dei cittadini più fragili.
Infine, desidero ringraziare la presidente Giulia Guainai e tutti i lavoratori della SdS per il grande impegno e la professionalità dimostrati quotidianamente al servizio dei cittadini più bisognosi.