Sogno serie A. È l’ora dei trasfertisti nerazzurri

Sport
PISA e Provincia
Venerdì, 22 Agosto 2025

La lunga assenza dalla massima serie, la difficoltà nel reperire gli abbonamenti, i costi esorbitanti, stanno spingendo i supporter del Pisa Sporting Club verso la nuova frontiera del tifo nerazzurro

C’è chi in trasferta ci va da decenni, per spirito di avventura o solo perché girare l’Italia per vedere la squadra del cuore è sempre molto bello.

Nella stagione 2025/2026, la prima in serie A dopo 34 anni di assenza, il tifoso nerazzurro riscopre il vecchio rito della trasferta, organizzata e con i gruppi, o preparata con cura in famiglia e gli amici. Vissuta dalla mattina alla sera (ma anche in più giorni), in occasione delle partite esterne del Pisa Sporting Club.

Come in un sogno di mezza estate, o meglio, come per Paolo di Tarso sulla via di Damasco, la decisione di guardare oltre l’orizzonte pisano e dell’Arena Garibaldi, ha colto i neo “trasfertisti nerazzurri” d’improvviso.

La corsa agli abbonamenti andata male per mancanza di posti, il costo esorbitante dei tagliandi rimasti a disposizione volta volta, la scarsa sicurezza di potere essere presenti allo stadio contro le big del campionato, o solo per vedere da vicino la squadra di mister Gilardino, stanno spingendo il popolo nerazzurro verso la nuova frontiera del tifo.

Tutto vissuto in trasferta, fuori dalla comfort zone dell’Arena Garibaldi, con il boccone amaro della Tessera del Tifoso (o Fidelity Card ndr) da buttare giù, ad ogni costo, per amore del Pisa Sporting Club.

Tra i neo “trasfertisti” ci sono Luca e Andrea, padre e figlio di 6 anni, uniti dalla passione per i colori nerazzurri e nel sogno, non troppo lontano, di vedere il Pisa all’Olimpico di Roma. Oppure, e qua si sale di livello, il gruppo di cascinesi guidato da Simone, orgogliosi tifosi nerazzurri da sempre e decisi a trasferirsi ogni due partite in casa degli altri, per seguire il Pisa lontano dalla Toscana, in pulmino.
Il fenomeno delle “trasferte nerazzurre”, in crescita, è stato registrato anche dal Centro Coordinamento Pisa Club: “Abbiamo riempito il bus organizzato per Bergamo – dice la presidente Liana Bandini -, ma era già esaurito poco dopo la pubblicazione dei calendari”.

Per Bandini la crescita delle richieste è legata alla conquista della serie A.

“In tanti – continua – vogliono andare a Milano, Napoli, Roma, ma anche Genova e Bergamo, Bologna e Parma. Insomma, per alcuni questi stadi sono una novità assoluta, soprattutto con il Pisa in serie A”.

La spinta a seguire il Pisa fuori casa, si scontra con la sottoscrizione della Tessera del Tifoso.

“Io – conclude Liana Bandini – sono contraria, non la capisco, perché è solo una ulteriore richiesta di dati personali. Dati che il tifoso già cede per acquistare i biglietti. Comunque, è un male necessario cui dobbiamo fare fronte. Imprescindibile per vedere il Pisa fuori dall’Arena Garibaldi. Ad oggi, se non sbaglio, solo le trasferte a Parma, Reggio Emilia per il Sassuolo, Udine e forse Napoli, non richiederanno di averla sottoscritta. È un boccone amaro da buttare giù, ma guardiamo avanti. In occasione della partita al Maradona (domenica 21 agosto, 4a giornata) abbiamo già preparato con Sissi Viaggi una trasferta di tre giorni, mentre in vista del match contro il Milan (domenica 26 ottobre, 7a giornata), stiamo ricevendo le adesioni dei tifosi. Ora non resta che attendere gli orari definitivi delle partite per potere organizzare il tutto nel migliore modo possibile”.

Il fenomeno delle trasferte al seguito del Pisa sporting Club, anche se antico, potrebbe rivelarsi la vera grande novità del ritorno nerazzurro in serie A.

L’amore per la squadra, la difficoltà di abbonarsi all’Arena Garibaldi o di accaparrarsi i pochi tagliandi disponibili a buon prezzo, la mancanza di certezze, stanno spingendo i tifosi nerazzurri sempre più lontano da Pisa.

Chissà se il Comune di Pisa è a conoscenza di questo nuovo fenomeno sociale.

Chissà se anche la famiglia Corrado e patron Knaster, che sul Pisa, investe, lavora e cerca di trarre profitto, è a conoscenza dei tanti soldi potenzialmente persi per l’inadeguatezza dell’Arena Garibaldi.

Un fatto resta. Il vecchio stadio non è più all’altezza della serie A, ma l’amore per il Pisa travalica anche le difficoltà logistiche.

Il tifoso nerazzurro lo sa bene e si muove di conseguenza.

 

 

 


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carlo.palotti