Stazione Leopolda, non è solo questione di proroghe alle associazioni

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 16 Aprile 2022

Il Partito Democratico con i suoi consiglieri torna sull'uso che l'amministrazione vuol fare della casa delle associazioni

«La Stazione Leopolda è un presidio di socialità e crescita personale. E' la casa delle associazioni, è la casa di tante e tanti pisani. Le attività spaziano da ludico ricreative a enogastronomiche, da performance artistiche a eventi culturali. Un luogo vivo e l'unico che offre spazi adeguati a certi tipi di attività nel centro città oltre che accessibili», i consiglieri del Partito Democratico Olivia Picchi, Maria Anonietta Scognamiglio e Vladimiro Basta, tornano a parlare della Stazione Leopolda come casa delle associazioni e della cultura.

«Sono ormai tre anni che chiediamo di discutere del futuro della Leopolda a questa maggioranza, incalzano i tre consiglieri Dem. Crediamo che da lì passi la scelta di tutelare o meno un luogo dove si sviluppano i valori della solidarietà, della cittadinanza attiva, dello stare insieme. Abbiamo depositato un argomento in consiglio comunale che è in attesa da tempo e che Conti non intende discutere. Stesso destino per l'iniziativa che abbiamo preso nelle commissioni consiliari. L'ostruzionismo di questa giunta alla Stazione Leopolda non riguarda la sede in sé ma cosa essa rappresenta. Conti ha un obiettivo chiaro, smantellare pezzo per pezzo tutto il tessuto socio culturale della città. Una giunta avulsa dalla città e disinteressata alla qualità della vita dei propri cittadini. Una giunta in mano a soggetti privati che a vario titolo organizzano manifestazioni ed eventi. Senza una programmazione, senza un logica. E' un atteggiamento che vale in tutti i settori, dall'edilizia agli impianti sportivi, fino a tutto il resto. Per chi non ha nessuna idea della città che vuol costruire è più semplice, si delegano ad altri le scelte e alla città si restituisce qualche evento per fare finta che si faccia qualcosa»

«Esempi ce ne sono molti, proseguono Picchi, Scognamiglio e Basta. L'ultimo Pisa in Fiore, da sempre organizzato da associazioni locali e dopo lo stop imposto da Conti riappare organizzato da un privato. Stesso destino per gli eventi culturali, gli anni passati si è affidato tutto a mega agenzia che ha ricavato mega guadagni, quest'anno le associazioni sono ancora in attesa di sapere cosa e dove potranno svolgere la propria attività. Tutte le città hanno il proprio cartellone da tempo, a Pisa ancora non sappiamo se la stagione estiva partirà e con quale format. Intanto però un'altra realtà annuncia un evento il 2 agosto al Giardino Scotto. A questo possiamo aggiungere l'imbarazzante vicenda del SMS. SMS doveva essere la nuova casa delle associazioni, creata ad arte in aperto contrasto con la Leopolda. Abbiamo denunciato più volte che quella struttura non poteva sostituire, per spazi necessari e collocazione,quello che offre la Leopolda. Uno spreco di risorse e soldi. A oltre un anno non si ha notizia del bando, i lavori sono ancora in corso ed escono i problemi che tutta la città conosceva: gli spazi non sono adeguati. Un indizio è un indizio, due indizi fanno una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova diceva Agatha Christie.

«Lo smantellamento di un tessuto sociale così ricco che Pisa ha la fortuna di avere non è solo irresponsabile, concludono i tre rappresentanti del PD. Quello che stanno costruendo è una città vuota, più povera, ma con tante lucine di qualche passante che a lauto prezzo ce le restituisce».

redazione.cascinanotizie