Stazione Leopolda a Pisa, una valorizzazione che sa di dismissione

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 8 Dicembre 2020

Botta e risposta tra il consigliere comunale di "Diritti in Comune", Francesco Auletta e l'assessora al patrimonio del Comune di Pisa, Raffaella Bonsangue sulla destinazione futura della Stazione Leopolda, oggi "Casa della Città Leopolda" dove hanno sede e svolgono le loro attività decine di associazioni.

Dopo il comunicato stampa di Ciccio Auletta a denunciare la vendita della Stazione Leopolda per 2.600.000 euro, risponde l'assessora al patrimonio, Raffaella Bonsangue che se da una parte annuncia, finalmente, la riduzione del 30% del canone di affitto per tutte le associazioni che svolgono la loro attività e/o hanno sede in un immobile del Comune di Pisa, quindi anche tutte coloro che hanno sede alla Leopolda (ricordiamo che tale richiesta fu fatta molti mesi fa ma il Comune rispose che non ne avevano diritto), dall'altra pare smentire la vendita della stessa.

Anzi sembra rilanciare con una vaga idea sulla sua valorizzazione, affermando che ci sono contatti con l'Università di Pisa affinché possa utilizzare la Leopolda per realizzarci "aule studio".

Ma di contrappasso arriva il documento, l'Allegato 1 al Bilancio Comunale 2021, dove lo stesso Ciccio Auletta evidenzia come tale "bene immobile" sia proprio tra i "beni immobili non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero dismissione".

Un titolo che comunque lascia adito a molte interpretazioni. Come a dire ci proviamo con la vendita, la inseriamo come possibilità, se poi qualcuno se ne accorge o iniziano critiche, la vendita diventa "suscettibile di valorizzazione".

C'è poi il vao utilizzo come "aula studio". Non certo il salone storico, grande 1.170 mq.. Utilizzato per grandi appuntamenti fieristici (a Pisa manca uno spazio simile e la Leopolda è un luogo adatto anche per la sua collocazione urbana). Restano la sala convegni, una sala prove e gli ormai defunti spazi della "Ludoteca" (chiusa da tempo dopo).

Dopo la pensata di farci un "mercato ortofrutticolo alimentare" arriva l'idea di "aule studio", speriamo  che alla fine non diventi l'ennesimo "spazio commerciale di grande distribuzione o discount" con annesso qualche appartamento residenziale (il parcheggio c'è già).

luca.doni