Stralciare la questione Moschea dalla variante stadio
Lo chiede Diritti in comune che espone il suo pensiero sulla variante stadio a 24 ore dalla discussione in consiglio comunale
Conferenza stampa da parte di Diritti in Comune con tema la variante stadio, ovvero il via libera alla riqualificazione dell’Arena Garibaldi e con essa dell’intero quartiere di Porta a Lucca.
Ciccio Auletta, che di Diritti in Comune era il candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative chiarisce subito: «Vogliamo il nuovo stadio a Porta a Lucca. Nell'aprile 2017 presentavano un emendamento alla variante di monitoraggio con cui si prevedeva lo stadio nella stessa sede all’Arena Garibaldi e si cancellava la previsione urbanistica su Ospedaletto, che avrebbe costituito una mega colata di cemento assolutamente sbagliata. Quell'emendamento fu bocciato senza motivazioni. Noi però abbiamo continuato sempre a sostenere questa posizione: allora che non vi era alcuna intenzione o proposta di soggetti privati, come oggi. La ragione è sempre la stessa: anteponiamo l'interesse pubblico per la città nel suo complesso a tutto il resto, perché le varianti urbanistiche hanno questo obiettivo, non quello di assecondare le esigenze dei soggetti privati e meno che meno i suoi bisogni finanziari».
«Mantenere uno stadio al centro della città rappresenta una difficile sfida urbanistica, ma siamo anche convinti che vincere questa sfida rappresenterebbe un grande passo in avanti per tutta Pisa», spiega Auletta rendendo chiara la posizione del suo movimento.
Un altro nodo si è venuto a creare intrecciando i fili della riqualificazione dell’Arena e della costruzione della moschea. Diritti in Comune ribadisce l’intenzione di voler stralciare dalla variante stadio l’area della moschea: «vogliamo quindi innanzitutto denunciare "il gioco sporco" della Giunta Conti, dicono da Diritti in Comune: in questi mesi la Lega ha portato avanti una vera e propria crociata contro la realizzazione della moschea. La variante ad hoc, votata dalla Giunta ad ottobre, era ferma da mesi e non avevano la forza di farla andare avanti, così ecco la scelta di inserirla in quella sullo stadio, fatta diventare un vero e proprio cavallo di Troia della battaglia islamofoba. Legare i due procedimenti inquina le discussioni e serve solo a mettere a tacere dissensi, malumori o mal di pancia nella maggioranza, e a costruire artificiosamente un "conflitto" tra la comunità islamica e i tifosi. Così l’amministrazione spera di portare a casa la cancellazione della moschea, ma il fatto è che quell’area non è in alcun modo indispensabile al progetto stadio».
«Troviamo poi irresponsabile, proseguono da Diritti in Comune, pensare di votare questa variante martedì 10 quando due giorni più tardi, il 12, il TAR si esprimerà sul ricorso presentato dalla associazione di cultura islamica contro l'operato della Amministrazione. Anche questo dimostra tutta la strumentalità della Lega e della giunta Conti rispetto a questo iter amministrativo. Ecco perché presenteremo un emendamento per stralciare dalla variante stadio l'area della moschea: per noi questo rappresenta una discriminante irrinunciabile. Non sappiamo cosa deciderà il TAR ma la questione è in primo luogo politica e non giudiziaria: non è ammissibile per fini esplicitamente discriminatori provare ad alimentare tensioni e conflitti tra le anime della città. Questo sporco gioco va smascherato e la città lo deve respingere. Si dia via libera alla moschea e si affronti la variante stadio per quello che è».
Diritti in Comune si dice poi contraria ad un insediamento commerciale all’interno del nuovo stadio: «nel concreto presenteremo anche un secondo emendamento per togliere la previsione di realizzare una media struttura di vendita che nulla ha a che vedere con l'impianto sportivo. In città in questi anni sono aumentati spazi di questo tipo, come il Lidl sull'Aurelia e il Penny market a Cisanello. Ma sono strutture commerciali, di cui Porta a Lucca non ha bisogno, che desertificano Pisa, avendo impatti pesantissimi sul commercio di prossimità. A questo si aggiunge che nel progetto presentato non sono neanche previsti gli standard necessari per la realizzazione. Sottolineiamo di nuovo con forza che ad oggi manca il Piano Economico Finanziario su cui valutare la credibilità dell'investimento e dell'operazione: questo rende ancora meno accettabile una simile previsione commerciale».
Per concludere il tema della mobilità: «non ci convince in alcun modo il piano di mobilità proposto con la variante: ad oggi si prevede sostanzialmente di coprire con parcheggi tutte le aree verdi del quartiere partendo dall'assunto che l’auto è il mezzo di trasporto per andare allo stadio. La vera sfida che noi abbiamo lanciato nel 2017 con il nostro emendamento è di investire, invece, su una mobilità incardinata sull’uso di mezzi pubblici e bici, e sull’andare a piedi: così ha più che mai senso mantenere l'Arena Garibaldi a Porta a Lucca. La variante invece propone di portare nuovo traffico, caos ed inquinamento nel quartiere. Le associazioni ambientaliste e chi vive nel quartiere hanno posto ripetutamente queste criticità nelle occasioni di discussione pubbliche: ora esse devono trovare ascolto, e per questo servono modifiche sostanziali al progetto da costruire in modo trasparente e partecipato. Ecco le condizioni imprescindibili per giudicare positivamente la proposta, che ci auguriamo non venga come sempre blindata dalla maggioranza per fini di mera propaganda».
«Questi nodi verranno comunque al pettine per cui è bene analizzarli e scioglierli oggi affinché una variante per l'Arena possa essere davvero realizzata e possa rappresentare un’opportunità storica di miglioramento del quartiere che ospita lo stadio, piuttosto che trovarsi davanti all'ennesimo disastro urbanistico solo per la permanente campagna elettorale leghista», conclude Diritti in Comune.