Studenti medi pro Palestina identificati e portati in Questura. "Clima di intolleranza e repressione del dissenso"
Grande fermento studentesco in città. Stavano dipingendo una grande bandiera palestinese sulla terrazza del Buonarroti
Le proteste contro il genocidio in Palestina proseguono anche a Pisa, con grande fermento del movimento studentesco.
Di qualche giorno fa l'avvio dell'Accampata da parte degli studenti dell'Università di Pisa.
Questa mattina, invece, abbiamo riportato la denuncia da parte di Forza Italia dell'aggressione suibita dagli "Studenti per la Libertà", aggrediti, riporta una nota del partito azzurro, "verbalmente e fisicamente" mentre leggevano "un comunicato di dissenso rispetto alle occupazioni illegali in atto" presso l'Ateneo pisano.
Ora pubblichiamo la nota del Partito della Rifondazione Comunista, che in un comunicato si schiera al fianco degli studenti medi e contro le forze dell'ordine, che nella giornata di mercoledì 15 maggio, avrebbero identificato e portato in Questura quattro alunni degli Istituti superiori pisani, fermati dalle forze dell'ordine mentre "stavano dipingendo una bandiera palestinese sulla terrazza del Liceo Buonarroti".
Ha scritto PRC – Federazione di Pisa.
Proseguono le intimidazioni contro gli studenti medi: studenti del “Buonarroti” in Questura per aver manifestato a favore della Palestina.
Questa sera, sulla terrazza del Liceo “Buonarroti”, sono stati identificati e portati in Questura quattro studenti che partecipavano alla campata per la Palestina, sull’esempio degli universitari, all’interno del cortile del Complesso Marchesi.
L’intervento sollecito delle forze dell’ordine, chiamate da vicini iper-zelanti che hanno ravvisato una situazione di pericolo in alcuni studenti che stavano dipingendo una bandiera palestinese sulla terrazza del Liceo, dimostra il clima di intolleranza e repressione del dissenso, ma soprattutto la restrizione degli spazi di espressione per le giovani generazioni che stanno riacquistando coscienza di fronte al genocidio del popolo palestinese, e vengono regolarmente intimidite da interventi provi di qualsiasi fondamento.
Allo sconcerto per un’azione di questo tipo si unisce la preoccupazione crescente per i continui tentativi di intimidazione verso i giovani, per convincerli a ritornare al loro privato e ad abbandonare l’espressione delle proprie idee pubblicamente.
Grave l’aver portato in questura giovani tra cui minorenni da parte della polizia, ma ancor più grave e preoccupante che ci siano “occhi indiscreti”, nascosti dietro i vetri delle finestre che garantiscono l’anonimato, pronti alla delazione per dissuadere gli studenti dal continuare a manifestare le proprie idee.
Come Rifondazione Comunista esprimiamo la totale solidarietà verso gli studenti fermati per aver manifestato la solidarietà al popolo palestinese sottoposto ad un massacro genocida da parte di Israele.