Sul Gioco del Ponte il sindaco assuma un atteggiamento consono al suo ruolo

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 20 Febbraio 2019

Scarsa conoscenza del Gioco del Ponte alla base dell'empasse che rischia di far saltare la manifestazione storica, ad affermarlo il gruppo consigliare del PD

Non si abbassa la tensione sulle nomine in seno al Gioco del Ponte, tanto da metterne a rischio lo svolgimento dell’edizione 2019 come abbiamo scritto anche nei giorni scorsi (leggi qui). Un prospettiva che ha allarmato e non poco i tanti pisani che sui vari canali social si sono lasciati andare a commenti fra il dispiaciuto ed il polemico denunciando una politicizzazione della manifestazione che dovrebbe restare al di fuori delle beghe di palazzo.

A spazzare via i dubbi sui legami fra politica e manifestazione storica ci prova il gruppo consiliare del Partito Democratico che con Matteo Trapani afferma. «Siamo stati silenti fino ad oggi proprio perchè non ci interessa politicizzare la discussione. Ci sta molto più a cuore il destino del Gioco del Ponte e con esso del grande patrimonio umano e sociale delle Magistrature e il loro ruolo nei quartieri e nella città.  Gioco che rischia per questo anno di non svolgersi a causa della gestione che l'assessore Bedini e il Sindaco hanno tenuto fino a oggi».

«Ci fa sorridere l'articolo dell’assessore che imputa alla vecchia giunta la colpa della situazione attuale delle magistrature, prosegue Trapani, non abbiamo nemmeno intenzione di rispondergli tanto la cosa si commenta da sola. Chiediamo invece a lui a al Sindaco di assumere un atteggiamento consono al ruolo che ricoprono e di rispetto per quello che rappresenta per Pisa il Gioco del Ponte. Siamo ormai a ridosso della Manifestazione e ancora non abbiamo i comandi composti nella loro interezza e una Nobile Parte, quella di Mezzogiorno, in fortissimo dissenso con l'Amministrazione Comunale, con le palestre ancora chiuse e con quartieri interi completamente ignorati nelle loro richieste».

«Si è scelto incomprensibilmente di azzerare il comando di una parte, che sia la parte vincente ci rende ancor di più sbalorditi o sospettosi. Si è scelto di andare allo scontro con ben 4 Magistrature su 6 disconoscendo il grande lavoro che la parte civile e quella militare hanno svolto per tutti questi anni, attacca il consigliere di minoranza, temiamo che alla base di questa scelta ci sia essenzialmente scarsa conoscenza del Gioco, delle Magistrature e di cosa esse rappresentano nei quartieri, soprattutto in quelli periferici. Le attività svolte nel quartiere per le famiglie, per i nostri ragazzi, sono un valore sociale che andrebbe premiato e preservato. Il Gioco del Ponte è essenzialmente questo, una comunità che decide di spendersi per il proprio quartiere, poi si monta sul Ponte, dopo mesi di duro lavoro, per una manifestazione che solo per la sua storia meriterebbe per lo meno rispetto. Abbiamo assistito a scelte tardive e legate più ad esigenze politiche della maggioranza che non alla volontà di pensare al bene di Pisa e del Gioco.  Spinti da queste motivazioni non sono mancate forzature regolamentari, provocazioni ai Magistrati uscenti, imposizioni ai Capitani di Parte, ad ambedue le Nobili Parti.

«Chi si erge paladino delle regole non può esserne il primo ad infrangerle, come ad esempio quando si tengono nascoste le richieste provenienti da varie magistrature in relazione alle proposte di nomina di nuovi magistrati, incalza Matteo Trapani. E' per questo che i due consiglieri anziani Olivia Picchi e Luca Ravagni hanno mandato una nota al Consiglio degli Anziani con un lungo elenco delle irregolarità e forzature fatte chiedendo a tutto il Consiglio una assunzione di responsabilità per quanto sta avvenendo e azioni conseguenti che riportino il rispetto delle regole. “Richiamiamo quindi ognuno di noi (noi compresi) a una ripresa del dialogo interno al Consiglio degli Anziani che sia ispirato al rispetto delle regole e della trasparenza oltre al rispetto dei ruoli che siamo chiamati a ricoprire. E' difficile pretendere il rispetto delle regole dagli altri se siamo prima di tutto noi stessi in seno al Consiglio a non rispettarle»..

«Riprendiamo le parole dell'Assessore Bedini che richiama tutti ad abbassare i toni e a lavorare per il bene del Gioco del Ponte, conclude il consigliere Trapani.  Il Gioco non è né del Sindaco, né dei Generali e neppure dei Magistrati o del Consiglio degli Anziani. Il Gioco è dei pisani e questo è un monito che non dobbiamo mai dimenticare.”

Questa la chiosa della missiva dei due consiglieri anziani che non posso che fare mia, perchè il Gioco è di tutti e non si possono minare tradizioni per questioni politiche, facendo venire meno anche la funzione sociale che da sempre le Magistrature hanno svolto nei quartieri con orgoglio e tenacia, anno dopo anno».

massimo.corsini