"Sul Piano del Parco solo critiche strumentali": l'intervento del presidente Lorenzo Bani
"In aumento sia le aree interne sia le aree contigue. Rilanciamo il Parco, il turismo ambientale e l'agricoltura sostenibile e di qualità. Progetto condiviso grazie a decine di incontri sul territorio"
Ha scritto Lorenzo Bani, presidente del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
«Ho letto alcune prese di posizione sul Piano del Parco. Innanzitutto mi sorprende la non conoscenza del percorso partecipativo che abbiamo portato avanti: 11 incontri sul territorio insieme alla garante regionale per l'informazione e la partecipazione, oltre 600 osservazioni, 35 altri incontri con associazioni, categorie, imprese, Sindaci della comunità del Parco. C'è molta superficialità, ma anche una preoccupante mistificazione della realtà. Il Parco aumenta in estensione sia come area interna, con 985 ettari in più, sia come area contigua. Un altro dato importantissimo: il nuovo piano individua ed istituisce quattro “zone di riserva integrale” per ben 1.060 ettari, oggi inesistenti nel parco, dove la natura è protetta ai massimi livelli ed abbiamo solo la libera evoluzione naturale degli ecosistemi. Il piano proposto contribuisce al raggiungimento degli obiettivi della “Strategia europea sulla biodiversità per il 2030”, che prevede di ampliare la rete di aree protette, di cui almeno il 10% protetto in modo rigoroso». «Noi non siamo per la paralisi, come vorrebbero alcuni, ma per una visione moderna di un Parco dove l’ambiente viene tutelato al massimo, con opportunità di sviluppo sostenibile in un equilibrio forte con le associazioni ambientaliste e venatorie».
«Il mitico parere Dantone conferma quello che abbiamo applicato: grazie all'articolo 124 della legge 30 il piano permette di pianificare in area contigua. In queste zone sono previste disposizioni stringenti a cui i piani operativi dei comuni dovranno sottostare. Sono previste ben 7 diverse categorie di aree contigue, classificate in base alle loro reali caratteristiche ambientali ed alle diverse esigenze di tutela, e per ciascuna categoria di area contigua vi è una specifica norma. Il piano, in tutta l’area parco, comprese quindi le aree contigue, non prevede alcuna possibilità di interventi che comportino nuove volumetrie o nuovo impegno di suolo, ma solamente interventi di ristrutturazione o riorganizzazione delle volumetrie già presenti sul territorio. In poche parole il Parco pianifica anche in area contigua, in modo responsabile e mirato».
«Queste disposizioni mitigano in parte il parere importante del comitato scientifico, che non è un parere contrario. Gli esperti, nella loro autonomia scientifica, apprezzano il lavoro svolto e lo scenario delineato dalle proposte di aree contigue, ma chiedono di aumentare i livelli di protezione in alcune aree specifiche inserendole nelle aree interne».
«Il nuovo piano fa riferimento alla legge regionale del governo del territorio e consente forme di snellimento della burocrazia che invece nel Parco è ancora ferma alle procedure del 1989. Mi sembra che qualcuno si sia arroccato al piano di 34 anni fa, superato dai cambiamenti sociali ed economici e dalle leggi regionali 30/2015 e 65/2014 che permettono opportunità di crescita e sviluppo sostenibile con l'obiettivo di un rilancio turistico e agricolo.
«Appena gli uffici della Regione Toscana avranno valutato la coerenza delle procedure, potremo presentare ufficialmente il piano. L'approvazione poi, come previsto dalle normative, spetterà alla Regione stessa».
«Devo aggiungere che mi dispiace che alcuni Sindaci, senza ragioni forti, abbiano espresso un ‘parere non parere’ non esprimendo un giudizio, e che anche il segretario comunale del PD Ferrante si esprima a livello personale senza un confronto all’interno di un partito che è anche il mio».