Sulla pedana di Via Santa Maria, becera propaganda politica
Maurizio Nerini interviene e attacca la presidente dell'ordine degli architetti che aveva sollevato la questione, già risolta, sui social
«Sulla pedana che occupava parte di uno stallo per disabili in via Santa Maria (►leggi qui) dobbiamo fare un’analisi», a dirlo è Maurizio Nerini, capogruppo di FdI Noi adesso Pisa e presidente della prima commissione consiliare permanente. «Gli uffici autorizzano un manufatto, spiega Nerini, il gestore del bar lo realizza senza attenersi ai disegni presentati e la colpa sarebbe del mancato controllo della maggioranza che, con l’Assessore Latrofa, in meno di mezza giornata, risolve il problema nonostante il periodo di ferie. Questo è servito solo per ricoprire di offese gratuite gli assessori e la maggioranza… e per fare della becera propaganda elettorale».
«Che la denuncia dell'occupazione dello spazio disabili avvenga sui social fa notare quanto sia scesa in basso la politica, se poi arriva dalla presidente dell'Ordine degli Architetti di Pisa, Patrizia Bongiovanni, già vicecapogruppo PD questo è davvero una certezza, prosegue l’esponente di centrodestra. La presidente Bongiovanni aveva tutte le possibilità di denunciare la cosa per i canali che conosce benissimo avendoli percorsi in largo e in lungo proprio col suo doppio ruolo, ma invece a preferito sbattere la cosa in faccia a tutti, mettere alla “berlina” con un post su Facebook. Forse memore di come si agiva, della lentezza elefantiaca che albergava nell’Amministrazione quando governava il suo partito, nel farlo scomoda e tira per la giacca anche il Garante dei Disabili, che ultimamente non brilla per interventi asettici, la Polizia Municipale, che secondo alcuni esponenti del PD interviene solo a “comando”, addirittura il Prefetto e anche il sottoscritto Presidente della Prima Commissione invitato a esprimersi sulla vicenda».
«Ecco perché, conclude Maurizio Nerini, mi sono deciso di scrivere queste poche righe: affronto le questioni da sempre con serietà e impegno nelle sedi e nei tempi dovuti, non in un luogo di discussione molto simile ad un circolino di estremisti virtuali, leoni da tastiera e pseudo-politici astiosi e inconcludenti. Forse un minimo di umiltà e di rispetto delle istituzioni in questo caso era dovuto, ma non si può pretendere tanto da chi si è nutrito alla mangiatoia per anni».