Sull'Appenino con i Rintronauti a visitare Rocchetta Mattei
Questa settimana vi portiamo (I Rintronauti : http://irintronauti.altervista.org/)alla scoperta di un luogo sicuramente insolito, unico nel suo genere e nemmeno troppo lontano dalla provincia di Pisa: Rocchetta Mattei. Sull'Appennino Tosco-Emiliano c'è un castello che sembra essere uscito dalla penna di qualche creativo visionario: Rocchetta Mattei (comune di Grizzana Morandi, provincia di Bologna).
Arroccata su uno sperone roccioso, posto a controllo della valle del Reno, la Rocchetta colpisce il visitatore fin dal primo sguardo: la sua architettura infatti ricorda un edificio moresco e le cupole dorate poste a copertura di due torri non fanno che aumentarne l'aspetto scenografico.
Osservandola senza conoscere la sua la storia si sarebbe portati a pensare di aver attraversato disavvedutamente un buco spazio-temporale. A Riola, invece l'architettura arabesca parla emiliano e quello che ne viene fuori merita di essere visitato.
La Rocchetta Mattei fu costruita sui resti di un castello, prima appartenuto a Federico II e a Matilde di Canossa, dall'eccentrico Conte Cesare Mattei, alla metà del XIX secolo. Il Conte aveva individuato proprio in quel punto il luogo ideale per erigere la sua dimora che rispetto al mondo che lui vedeva come malvagio, era un luogo neutro dove le persone potevano andare a curarsi.
Cesare Mattei è stato infatti il padre dell'elettromeopatia, una disciplina che tra il 1850 e il 1950 superò molti rimedi tradizionali nel curare diverse patologie.
Proprio in virtù della sua abilità medica a Riola approdarono nel corso degli anni numerosi personaggi facoltosi e famosi, che volevano conoscere il Conte e provare a curarsi con i suoi rimedi, tanto che a Riola fu costruita la stazione (anche se non era nel progetto iniziale) ed un Grand Hotel. Sparsi nella valle, in vicinanza della Rocchetta ci sono una decina di villini fatti costruire in stile moresco per ospitare i pazienti del elettromeopata.
Il rimedio del Conte Cesare Mattei è ancora oggi prodotto e venduto in Germania, India e Inghilterra (anche se non ci è dato sapere se la tecnica di produzione segue il progetto originario).In Rocchetta Mattei arrivavano quindi persone da tutto il mondo che cercavano la cura per i loro mali e che erano accolti negli ambienti inusuali del castello.
Le stanze sono una differente dall'altra e quelle costruite dal conte (alcune furono terminate dal figlio adottivo Mario Venturoli) sorprendono il visitatore anche per i materiali usati: niente sembra ciò che è in questa Rocchetta. Quello che sembra costruito in laterizio è in legno, quello che sembra in legno è in cartongesso, quelli che sembrano mosaici sono dipinti e così via.Numerosi sono anche i simboli esoterici e massoni.
COME E QUANDO POSSO VISITARE ROCCHETTA MATTEI?
Rocchetta Mattei ha finalmente aperto al pubblico dal 9 agosto 2015, al termine di una serie di restauri che hanno interessato i 2/3 del castello, grazie all'intervento della Fondazione Carisbo. Da aprile è visitabile tutti i sabati e le domeniche dalle 09.30 alle 13 e dalle 15 alle 17.30 (vi consigliamo comunque di verificare i giorni di apertura che potrebbero subire delle variazioni). La visita deve essere prenotata entro le 18 del venerdì precedente al weekend di riferimento a questo indirizzo. La prima domenica del mese l'ingresso è gratuito (ma senza guida), ma la prenotazione è comunque obbligatoria.
Noi siamo arrivati poco prima delle 14 e con sorpresa abbiamo visto che le visite non erano sospese per la pausa pranzo, siamo così entrati senza fare la fila (quando siamo usciti di coda ce n'era anche troppa!). Il costo del biglietto d'ingresso è di 7 euro e comprende la visita guidata di circa 1 ora e mezzo. nei mesi di Novembre e Dicembre l'orario sarà continuato.