Sull'erosione costiera a Marina di Pisa, la Regione bacchetta "Chi promette soluzioni rapide e semplici"
Dopo gli attacchi del centrodestra cittadino, l'assessora Monia Monni risponde e chiama il Comune di Pisa ad un'azione fattiva
La partita politica aperta dal centrodestra pisano sulla situazione di Marina di Pisa, con l'erosione della costa e le barriere a protezione del centro abitato marinese, sempre meno adeguate, prosegue e diventa sempre più aspra.
Sull'argomento, nelle scorse settimane, si era speso il consigliere e capogruppo di Fratelli d'Italia Maurizio Nerini, che aveva richiamato la Regione Toscana ad interventi celeri e certi.
Oggi pubblichiamo il comunicato stamnpa a firma dell'assessora regionale Monia Monni, che risponde agli attacchi e fa chiarezza, sul piano d'azione pensato e messo in campo dalla Regione per ripristinare la sicurezza idraulica di Marina di Pisa.
In calce, Monni, tira in ballo il Comune di Pisa, invitandolo a partecipare, fattivamente, all'intera operazione, anche a mezzo di finanziamenti regionali.
Ha scritto l'assessora regionale Monia Monni.
L'assessora regionale all'ambiente, Monia Monni interviene in riferimento ad alcuni articoli sulla spiaggia di ghiaia di Marina di Pisa. ,
"E' opportuno fare chiarezza - esordisce Monni - visto che l’erosione costiera di questa area è una problematica complessa, che non ammette soluzioni semplicistiche. Lo dimostra il fatto che interventi realizzati in passato dalla Provincia di Pisa non sempre hanno prodotto i risultati sperati.
Proprio per evitare approcci empirici e interventi che generano facili proclami ma non risolvono il problema, la Regione ha affidato ad esperti dell’Università di Firenze uno studio approfondito per individuare una soluzione strutturale. Questo studio, concluso a maggio 2024, ha indicato chiaramente che il problema richiede un intervento organico, che includa il ripristino dell’arenile in ghiaia e l’ampliamento della scogliera sommersa.
Abbiamo quindi sviluppato un Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), approvato in linea tecnica e suddiviso in tre lotti funzionali per un importo complessivo di oltre 10 milioni di euro. Il primo stralcio, finanziato con 2,56 milioni di euro e già aggiudicato, prevede l’allargamento parziale della scogliera sommersa e partirà a marzo 2025. Questo rappresenta un primo passo che ridurrà i problemi di tracimazione, ma solo con la realizzazione dell’intervento complessivo sarà possibile garantire livelli di sicurezza adeguati".
"Il secondo stralcio - prosegue l'assessora - che prevede la ricostruzione dell’arenile in ghiaia, è cruciale e deve essere realizzato integralmente per evitare che l’intervento venga vanificato. La Regione sta già cercando le risorse necessarie per avviare i lavori.
Per quanto riguarda la collaborazione con il Comune di Pisa, desidero ribadire che, pur essendo la competenza regionale, non ci siamo mai opposti ad eventuali iniziative comunali. Se il Comune volesse intervenire direttamente, la Regione è disponibile non solo a collaborare, ma anche a trasferire i finanziamenti già previsti. Per noi la priorità è lavorare insieme, nell’interesse dei cittadini".
"Chi promette soluzioni rapide e semplici su un tema così complesso - questa la conclusione di Monia Monni - dimostra di non conoscere la materia. Noi preferiamo fare interventi seri e duraturi, anche se richiedono più tempo, perché i cittadini meritano risposte solide, non illusioni".
Avevano scritto I consiglieri di Fratelli d'Italia "Marinesi" Virginia Mancini, Stefano Barsantini, Francesco Niccolai, Maurizio Nerini.
La competenza per le opere a mare a Marina di Pisa è esclusivamente della Regione Toscana; il Comune di Pisa non può investire in interventi che non rientrano nelle sue attribuzioni.
È doveroso fornire risposte ai cittadini che si sentono presi in giro: a oltre un anno dalle esondazioni, non esiste ancora un progetto definito e strutturato che solo la Regione può attuare.
Il presidente Giani ha dichiarato che il progetto arriverà in primavera; nella migliore delle ipotesi, potrebbe partire a fine 2025, con un ritardo clamoroso e pericoloso.
Le soluzioni tecniche che saranno adottate non sono oggetto di discussione, ma è evidente che i 5 milioni di euro promessi sarebbero chiaramente insufficienti per sviluppare una difesa costiera adeguata.
Nel frattempo, l’Amministrazione Comunale sta predisponendo ulteriori progetti per la manutenzione ordinaria e il ripascimento delle spiagge di ghiaia, compiti svolti per delega regionale, con cifre logicamente più contenute.
Questi interventi non devono essere confusi con la difesa costiera; chi lo fa è in malafede.
Il Comune subisce l’inerzia regionale e, ad esempio, non può al momento realizzare la nuova passeggiata sul lungomare raccordando le piazze.
La politica responsabile deve intervenire chiedendo con forza il risarcimento dei danni subiti dalle piazze riqualificate, con il timore che possano subire ulteriori danni.
Chiediamo il sostegno di cittadini e commercianti in questa legittima rivendicazione e li inviteremo a breve a un confronto pubblico sul tema.