Supermarket di vicinato, Confesercenti chiede nuove regole
L'apertura di un supermercato nella centralissima Borgo Stretto preoccupa l'associazione dei commercianti
«La grande distribuzione dopo aver puntato sui mega supermercati nelle periferie, torna adesso nei centri storici con piccole strutture che però hanno lo stesso risultato di mettere in ginocchio le attività tradizionali. La legge lo permette e per questo occorre trovare strumenti nuovi con l’amministrazione comunale per arginare questo fenomeno, soprattutto adesso in cui il piccolo commercio è in ginocchio». È il responsabile del centro storico di Confesercenti Toscana Nord Francesco Mezzolla a lanciare l’allarme alla luce di una nuova apertura in Borgo Stretto di una attività riconducibile alla grande distribuzione. «Premesso che l'imprenditore che ha deciso di aprire questo esercizio commerciale ha sicuramente le carte perfettamente in regola per farlo, sottolinea Mezzolla, mi chiedo se esiste a livello di regolamenti comunali la possibilità di arginare queste nuove aperture che affossano le piccole attività tradizionali, il più delle volte a conduzione familiare. La mia riflessione vuole avere solo un valore costruttivo e assolutamente non polemico , perché sono consapevole che la liberalizzazione che ha portato tanti benefici, ma sacrificare attività storiche che si identificano con il cuore pulsante della città deve essere almeno limitato. Nel caso specifico dell’attività di Borgo Stretto, incalza il responsabile centro storico, penso ai colleghi che hanno le botteghe tradizionali, i banchi della frutta del mercato di piazza delle Vettovaglie, che subiranno un crollo verticale del già risicato incasso giornaliero».
Francesco Mezzolla già nelle settimane scorse aveva lanciato l’allarme per le chiusure di tante attività tradizionali nell’asse commerciale corso Italia-Borgo a causa delle conseguenze del coronavirus. «In questo periodo di pesante crisi, spiega, è del tutto evidente che i costi dei fondi commerciali nell’asse corso Italia-Borgo non possono essere più sostenuti dai piccoli esercenti. Il rischio quindi che ci siano una colonizzazione della grande distribuzione, soprattutto con attività legate al settore alimentare non solo con la vendita ma anche con la somministrazione. Per questo è necessario che si lavori, ad esempio, ad un piano delle funzioni che metta paletti alla liberalizzazione. Confesercenti, conclude Mezzolla, è disponibili a collaborare con Palazzo Gambacorti per un nuovo regolamento che tuteli il commercio tradizionale nel centro storico. Sollecitiamo anche i candidati consiglieri regionali del nostro territorio affinché la questione sia al centro della prossima legislatura».