Tagli alla pineta di Coltano non a regola d'arte. Il Parco prevede sanzioni alla ditta esecutrice
In corso i controlli da parte dei Guardiaparco. Intanto M5S presenta interrogazione specifica in Regione
Sabato avevamo pubblicato il comunicato dei due Comitati cittadini che puntavano il dito sui lavori di diradamento avviati dall'Università di Pisa in una pineta di Coltano di cui è proprietaria. In quel caso, i Comitati, parlavano di disastro ambientale.
Oggi pubblichiamo il comunicato del Parco di San Rossore e del Movimento Cinque Stelle della Toscana, con il primo che riporta le analisi fatte dall'ente parco sui lavori avviati, ed il secondo, che presenta l'interrogazione fatta da M5S in Regione Toscana.
Ha scritto il Parco di San Rossore.
Lavori forestali a Coltano: le guardie del Parco stanno verificando la correttezza dell'intervento realizzato nei giorni scorsi.
La vicenda riguarda tre particelle di proprietà dell'Università di Pisa che ricadono in area Parco, 6 ettari sul totale dei 700 che l'Ateneo possiede nella Tenuta di Tombolo. Sono lavori importanti, a carico dell'Università, che permettono la rigenerazione delle pinete, operazioni previste dal piano di gestione forestale del Parco. Come previsto, su due di queste particelle è stato eseguito un diradamento, una pratica abituale sulle pinete coltivate in accrescimento, che prevede il taglio di una parte degli alberi per permettere ai rimanenti di ottenere più luce e di continuare a crescere. Sempre seguendo le direttive del piano, sulla terza particella, caratterizzata da pini di età vetusta, le piante arrivate a fine vita sono state tagliate per permettere ai pini nati spontaneamente di svilupparsi, con un rimboschimento successivo da effettuarsi in autunno, la stagione propizia, negli spazi rimasti vuoti.
Dai monitoraggi e dai controlli che i responsabili tecnici del Parco ed i guardiaparco sempre effettuano quando si eseguono questo tipo di interventi, è emerso che la ditta esecutrice non ha rispettato pienamente le indicazioni dell'Ente, in particolare nella terza particella alcuni giovani alberi sono stati danneggiati dai mezzi. Le guardie stanno quantificando i danni ambientali e provvederanno di conseguenza ad elevare alla ditta la sanzione prevista. L'Università ha confermato che procederà con il rimboschimento autunnale e che continuerà ad impegnarsi per la pulizia dei rifiuti incivilmente abbandonati nella zona.
Ha scritto il Movimento Cinque Stelle.
Un nuovo allarme ambientale scuote la Toscana. Nel Parco Regionale di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, in località Coltano, sei ettari di bosco sono stati interessati da tagli indiscriminati, con la conseguente denuncia di comitati ambientalisti e cittadini. Il Movimento 5 Stelle interviene con un’interrogazione ufficiale alla Regione, a firma della Presidente del Gruppo M5S in Consiglio regionale, Irene Galletti, per fare luce sulle irregolarità emerse nei tagli boschivi autorizzati all’Università di Pisa.
“Un intervento per la gestione forestale si è trasformato in un'operazione fuori controllo, con danni ambientali accertati e sanzioni in arrivo. Chi ha sbagliato deve risponderne”, dichiara Galletti, chiedendo chiarezza su chi abbia autorizzato i tagli, quali verifiche siano state svolte e come sia stata garantita la tutela della biodiversità.
L’interrogazione presentata da Galletti chiede chiarimenti su diversi aspetti fondamentali. Chi ha presentato la richiesta e con quali motivazioni? Quali criteri e valutazioni di impatto ambientale sono stati adottati prima di autorizzare i tagli? Quali sono le dimensioni reali dell’area interessata e quali specie arboree sono state abbattute? Quali interventi di ripristino sono previsti e con quali tempi? Se e come siano stati coinvolti enti locali e associazioni ambientaliste nel processo decisionale?
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, le guardie del Parco hanno riscontrato che la ditta incaricata dall’Università non ha rispettato le indicazioni tecniche, causando danni agli alberi giovani e all’ecosistema locale. Sono già in corso verifiche e saranno elevate sanzioni, ma la questione solleva un problema più ampio: come vengono gestite le risorse forestali nelle aree protette della Toscana?
"Questa vicenda è emblematica di un sistema che manca di trasparenza e di controllo. Non è possibile che cittadini e associazioni debbano scoprire a cose fatte lo scempio di un pezzo di bosco. Serve più partecipazione e maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente. La Regione deve assumersi le proprie responsabilità e garantire che episodi simili non si ripetano", conclude Galletti.
L’attenzione ora è rivolta alla risposta della Giunta toscana, chiamata a chiarire cosa è accaduto e a garantire che le regole vengano rispettate nell’interesse dell’ambiente e della comunità.