Teatro Verdi, "Incarico al fascista Simoni: una vergogna"

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 28 Maggio 2021

Le opposizioni ne chiedono subito la revoca

Tante perplessità e una dura condanna, non solo politica. Le opposizioni in consiglio comunale a Pisa considerano una vera "vergogna" l'incarico dato a Massimiliano Simoni: direttore artistico designato della prossima rassegna in programma al Giardino Scotto.

Di lui, le opposizioni, chiedono l'immediata revoca dall'incarico, criticano il percorso professionale e le ultime uscite pubbliche, con il "saluto romano" elargito al funerale del "camerata" Adriano Giovannetti.

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Una vergogna per la città di Pisa e i suoi valori antifascisti. Non possiamo definire altrimenti la decisione da parte del Teatro Verdi di affidare al produzione direzione artistica della rassegna del Giardino Scotto ad Artitaly di Massimiliano Simoni, agente immobiliare versiliese e politico dapprima finiano e adesso “responsabile teatri di Fratelli d’Italia”, che, in virtù della lottizzazione politica, è stato dal 2000 al 2010 presidente della Fondazione La Versiliana e della Fondazione Festival Pucciniano (2008-10).

Perchè di pura lottizzazione si tratta e a fare la parte del leone, con la piena compiacenza della Presidente Paoletti Tangheroni, è il partito di Giorgia Meloni.

L'autonomia della cultura e dei suoi istituti andrebbe garantita facendo scelte che tengano conto di competenze e capacità, ma questa vicenda dimostra esattamente l’opposto.

Massimiliano Simoni, nel curriculum che si trova in rete, si presenta come “sott’ufficiale paracadutista in congedo, diplomato al Liceo scientifico”, ed egli ricorda i suoi infiniti incarichi in fondazioni e gallerie d’arte. Le parole chiave che adopera per descrivere il suo profilo sono “Business Management; Business Process management; Project management; Gestione delle risorse, del personale e ottimizzazione dei profitti; Management culturale e flussi turistici; Art Director e Mental Coach”. La cultura – quella del piazzista di case e appartamenti, che predilige, si badi bene, i termini “esterofili” – è un semplice accessorio del business.

È grazie a una sua donazione che un anno fa è piovuta dal cielo in Largo Ciro Menotti la statua in bronzo di Galileo Galilei che gioca a bowling, realizzata da Gabriele Vicari e Armando Barbon, di cui la città sentiva un gran bisogno. Ma non vanno dimenticati “talk show televisivi e salotti culturali” da lui prodotti a Montecatini Terme e Torre del Lago, e da una sua idea sono nati nel 2001 gli imperdibili “Percorsi del ‘900”, incontri nostalgici condotti da Mario Bernardi Guardi, per mostrare “l’altra faccia della medaglia ed aprire ad una seria e critica Revisione della Storia”.

Già, la revisione della storia. D’altra parte quella del Ventennio è una sua ossessione. Di recente, Simoni è finito agli onori delle cronache per aver fatto in pubblico il saluto romano al grido di “Camerata Adriano presente” al funerale di Adriano Giovannetti, un tale che a Pietrasanta (Lu) ha ostentato per anni busti del duce e vessilli della Xmas anche nel giorno dell'anniversario della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema.

Qui la lottizzazione della politica si unisce a qualcosai di ben più grave che è l’infangare i valori e principi della nostra Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.

Chiediamo quindi che venga subito revocato questo incarico a Massimiliano Simoni.

Francesco Auletta
Olivia Picchi
Gabriele Amore

redazione.cascinanotizie