Tennistavolo Cascina, pronti a ripartire dopo lo stop forzato: "Chiediamo certezze e un aiuto"

Sport
Cascina
Sabato, 25 Aprile 2020

Il centro sportivo d'eccellenza cascinese, non è rimasto immune all'emergenza sanitaria da Coronavirus. Nella casse mancano due mesi di quote, mentre sul futuro regna ancora l'incertezza

Un po’ tutti gli impianti sportivi hanno risentito di questo stop dovuto all’emergenza sanitaria Covid-19. Tra i tanti sport “diversamente maggiori” anche il tennistavolo cercherà di ripartire dopo questi quasi due mesi di pausa forzata.

L’educazione fisica e sportiva fanno parte dello stato sociale di ogni paese. Cascina e tutto il comprensorio della Valdera possono godere della eccellenza del Centro del Tennistavolo cascinese. Non potevamo che parlarne ovviamente con uno dei personaggi più importanti del tennistavolo, Denis Gradi, direttore Tecnico della  Polisportiva Pulcini Tennistavolo Cascina nonché vicepresidente del Comitato Regionale Toscano della Federazione Italiana Tennistavolo e Paolo Giovacchini direttore sportivo.

Come gestite in tempi di Covid 19 i contatti con i vostri tesserati?
Siamo, dirigenza e allenatori, in costante contatto con tutti gli 'allievi' di qualsiasi età,  perché abbiamo attivato i messaggi nei nostri tre gruppi".

In che modo cercate di invogliare gli atleti ad essere costanti nell’allenamento pur non potendo usufruire della palestra?
"Attraverso vari messaggi e informazioni cerchiamo di tenere alto l’interesse, il morale e cercare di effettuare una preparazione fisica attraverso dei link appositi“; purtroppo sempre tutto inerente la parte fisica e non relativamente a quella tecnica. Abbiamo fatto anche un 'collage di video' per le festività pasquali pubblicato successivamente sulle nostre pagine web e Facebook".

Quali sono le vostre maggiori preoccupazioni di questa situazione?
Siamo preoccupati perché fermandosi l’attività dell’impianto cessano le entrate delle quote sociali che rappresentano la risorsa primaria della nostra società oltre all’organizzazione delle varie manifestazioni già nel programma sportivo. Senza attività non possiamo garantire che le nostre attuali risorse siano sufficienti per pagare i nostri collaboratori per i prossimi mesi. Siamo angosciati perché abbiamo intrapreso la strada della palestra in affitto privato e non sappiamo, in base a quanto durerà questa fase, se potremo pagare l’affitto mensile“.

Che cosa vi aspettate dalle istituzioni?
Giustizia e imparzialità nella gestione degli eventuali contributi. Mi auguro che siano presi in considerazione i problemi di chi è in affitto da privati e paga molto più di chi è in strutture comunali oltre a molti costi in più per la gestione diretta . A Comune, Regione e Stato chiedo di aiutarci e di non lasciarci soli ad affrontare una crisi che purtroppo nei prossimi mesi si presenterà a tutto lo sport locale”.

La stagione agonistica in corso a che punto erano arrivata ?
Per la parte a squadre mancavano ben tre giornate al termine, la prima squadra militante in B2 nazionale era terza, con l’obbiettivo salvezza abbondantemente centrato; mentre in serie A2 veterani era stato disputato un solo concentramento dove avevamo ben figurato; mentre molte delle squadre regionali essendo al vertice delle varie serie dovevano anche disputare i play off oltre a tutta la parte di 'singolare' con i vari campionati regionali e nazionali di tutte le categorie".

Cosa dovrebbe fare il mondo dello sport?
"A questo punto, pensiamo fortemente che lo sport si debba fermare, per rispetto dei moltissimi morti. Tutte le attività sportive dovrebbero essere dichiarate terminate e tutti i campionati finiti senza l’assegnazione di alcun titolo perché questa stagione deve passare alla storia così. Di fronte a quello che stà accadendo, lo sport tutto dovrebbe tacitarsi, la gente stà morendo ma intorno vedo molta carenza di sensibilità, troppo spesso gli interessi personali sono a prevalere su quelli comuni. Attualmente la Federazione ha incontrato in videoconferenza tutti i rappresentanti dei comitati regionali è stato effettuato un dibattito su problematiche di carattere locale e nazionale, che ha consentito ai vertici federali di completare il quadro delle esigenze e istanze sollevato dalle varie realtà territoriali in modo da confrontarsi successivamente con il CONI per richiedere un piano straordinario per far ripartire tutto lo sport. Pertanto, restiamo, in trepida attesa che arrivi qualche decisione in modo da poter cercare di programmare la prossima stagione nella speranza di poter ripartire seppur solamente anche con gli allenamenti per l’inizio del mese di giugno".

redazione.cascinanotizie