Torre di Caprona verso il recupero

Cronaca
Vicopisano
Sabato, 23 Aprile 2022

Martedì 26 aprile sarà presentato il progetto tra Comune di Vicopisano, Regione Toscana e famiglia Conforti

Da centinaia d'anni, dalle pendici del Monte Pisano, domina la pianura che porta a Pisa e fino al mare.

La Torre degli Upezzinghi in Caprona, conosciuta come la "Torretta", presto, potrebbe tornare agli antichi splendori, visitabile, punto di partenza e di arrivo di nuove ed entusiasmanti passeggiate e camminate.

La notizia, attesa, arriva da Regione Toscana, che stamani, in una nota, comunica la conferenza stampa di presentazione del "percorso per giungere al recupero dell'opera".

Martedì 26 aprile, a San Rossore, Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale, e Matteo Ferrucci, sindaco di Vicopisano (più la giunta), presenteranno il piano d'azione del progetto. Ancora nulla di fatto, quindi, sicuramante un primo e fondamentale passo per il recupero del monumento amato e sempre presente per chi percorre il Lungomonte.

La Torre degli Upezzinghi in Caprona, va ricordato, è proprietà di privati, la famiglia Conforti.

Proprio con la famiglia Conforti, ora, dopo anni di trattative, Comune di Vicopisano e Regione Toscana, avvieranno le procedure per la possibile rimessa in uso della Torretta.

   


 

Descrizione

 

Caprona, nonostante la sua limitata estensione, è sicuramente una delle frazioni più interessanti del Comune di Vicopisano. Innanzitutto è d'obbligo ricordare che il Castello di Caprona ha un suo, seppur piccolo, posto nella letteratura dantesca, in quanto il Poeta lo cita nel XXI canto dell'Inferno.

Il giovane Dante Alighieri fu infatti uno dei soldati fiorentini (per la precisione un "feditore" ovverosia un soldato a cavallo) che 16 Agosto 1289 partecipò alla conquista del Castello di Caprona. Ecco cosa dice Dante:

"così vid' ïo già temer li fanti ch'uscivan patteggiati di Caprona, veggendo sé tra nemici cotanti. "

L'episodio fa riferimento alla paura che i soldati pisani, usciti "patteggiati" ovverosia dopo aver nogoziato la loro resa, mostravano di fronte alla numerosa schiera di soldati fiorentini. Leggiamo cosa dice il Villani (storico della prima metà del '300) a proposito di questa impresa:"Nel detto anno 1289 del mese d'agosto, i Lucchesi feciono oste sopra la città di Pisa colla forza de' Fiorentini, che v'andarono quattrocento cavalieri di cavallate, e duemila pedoni di Firenze, e la taglia di loro e dell'altre terre di parte guelfa di Toscana, e andarono insino alle porte di Pisa, a fecionvi i Lucchesi correre il palio per la loro festa di San Regolo, e guastarla intorno in venticinque dì che vi stettono ad oste, e presono il castello di Caprona, e guastarlo". (G. Villani. Croniche, VII, 137)

La disputa della piazzaforte di Caprona era iniziata dalla primavera; occupata dapprima da Nino Visconti, capitano dei guelfi pisani fuorusciti e alleato dei Lucchesi, era stata ripresa da Guido da Montefeltro. I Fiorentini non poterono subito dar man forte ai Lucchesi, impegnati com'erano nello sforzo militare con gli Aretini. Sconfitti questi a Campaldino, e rientrati in città (24 luglio), i Fiorentini distolsero una parte del loro esercito, facendolo marciare alla volta dei confini di Pisa. Il poeta era tra i quattrocento cavalieri che consentirono al Visconti di riprendere il castello (16 agosto), dopo tre giorni di assedio.

Oggi la torre, raggiungibile con una passeggiata che si snoda tra oliveti, necessita di un intervento di restauro ma offre, invariata nel tempo, la suggestione che questa sua collocazione le dona da molti punti di vista.

Foto Comune di Vicopisano

redazione.cascinanotizie