Toscana Energia, l'azienda vuole ridurre il personale, sindacati sul piede di guerra

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 20 Agosto 2022

Lo fa sapere la lista "Una Città in Comune" in un comunicato stampa in cui si parla di riduzione ulteriore del personale di Toscana Energia a scapito della qualità del servizio erogato

La privatizzazione di Toscana Energia sta producendo effetti negativi su lavoro e qualità del servizio: i soci pubblici intervengano
La privatizzazione di Toscana Energia, contro cui ci siamo battuti in questi anni, sta producendo i temuti effetti negativi sul fronte occupazionale e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Lo denunciano unitariamente in questi giorni le organizzazioni sindacali, che hanno proclamato lo stato di agitazione a fronte di una situazione sempre più preoccupante. Nel corso degli ultimi anni si è assistito infatti a una continua perdita di posti lavoro, dalle 440 unità nel 2018 alle 367 del 2022, cui si aggiungono le 50 unità distaccate nel 2020 ad Italgas, il socio privato di maggioranza. Tutto ciò ha pesanti ripercussioni negative sull'attività, sulla sicurezza e sulla qualità dei servizi sul territorio.
La mobilitazione dei sindacati riguarda in particolare la decisione dell'azienda di ridurre il numero dei lavoratori in reperibilità, ovvero quei lavoratori che intervengono in situazioni di pericolo o urgenza: si tratta di una decisione sbagliata, per di più assunta in modo unilaterale, senza considerare in alcun modo le critiche dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici. In gioco c’è, anche in questo caso, la questione della sicurezza, dell'efficienza del servizio ma anche dei carichi e dei ritmi di lavoro, che diventerebbero sempre più pesanti. Come se non bastasse, Toscana Energia intende ricorrere sempre più massicciamente alle esternalizzazioni e agli appalti, con il solo obiettivo di ridurre il costo del lavoro.
Di fronte a questo scenario preoccupante, è inaccettabile il silenzio dei soci pubblici, ovvero dei Comuni a partire da quello di Pisa, che detengono il 49% della società.
Per queste ragioni abbiamo accolto l'appello dei sindacati, richiedendo una loro audizione urgente in seconda commissione di controllo e garanzia. Dopo l’audizione, porteremo la questione in Consiglio comunale. 
Da sempre siamo stati contrari a questa ennesima privatizzazione di un servizio strategico, portata avanti dal Partito Democratico con l’unico obiettivo di massimizzare i profitti a favore del nuovo socio privato di maggioranza, Italgas. Puntualmente, come nel caso di altre operazioni simili, i nodi sono venuti al pettine: a pagarne le conseguenze sono i lavoratori e le lavoratrici da una parte e gli utenti dall’altra. Dal trasporto pubblico locale fino alla distribuzione del gas, il modello liberista sostenuto dal centrosinistra e dal centrodestra, sta provocando solo disastri. È ora di fermarlo e di cambiare rotta: i settori strategici dell’economia e dei servizi vanno ripubblicizzati e governati secondo logiche sociali, non di mercato.
Una città in comune 

 

redazione.cascinanotizie