Toscana Rossa ricorre al TAR contro l’esclusione dal consiglio regionale

Politica
PISA e Provincia
Giovedì, 4 Dicembre 2025

Il movimento contesta l’applicazione della legge elettorale e denuncia una mancata rappresentanza di oltre 72 mila voti; udienza fissata per febbraio. Riascolta l'intervento di Antonella Bundo a Punto Radio

Toscana Rossa ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la propria esclusione dal Consiglio Regionale dopo le ultime elezioni, sostenendo che l’attuale sistema elettorale avrebbe penalizzato la lista nonostante il superamento della soglia di sbarramento del 5%.

Il movimento parla di una questione di rappresentanza e di diritti elettorali, mentre il TAR ha programmato per febbraio la discussione del caso, ritenuta decisiva per chiarire l’interpretazione delle norme vigenti.

In attesa dell’udienza, la formazione politica ha avviato una raccolta fondi per sostenere le spese legali e prosegue la propria attività sui territori.

Martedì 14 ottobre, intervistata da Luca Doni durante il Primo Piano di Punto Radio, Antonella Bundu aveva commentato il risultato elettorale, preannunciando ricorso per l'esclusione.

 

 

Come preannunciato, abbiamo presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per contestare l’esclusione della rappresentanza di 72.321 elettori e elettrici di Toscana Rossa nelle recenti elezioni regionali. Questo ricorso tocca questioni fondamentali legate alla democrazia, alla rappresentanza e ai diritti elettorali, contestando l'applicazione errata di principi costituzionali e norme regionali che hanno compromesso l'effettività del voto. In un contesto in cui la partecipazione alle urne è in calo, è fondamentale che ogni voto abbia lo stesso peso, senza discriminazioni o manipolazioni.

Un caso emblematico dell'iniquità della legge vigente è che forze politiche che hanno raccolto decine di migliaia di voti in meno rispetto a noi abbiano comunque ottenuto consiglieri, mentre noi, nonostante il superamento della soglia del 5% con una sola lista e una candidata presidente, siamo stati esclusi dal Consiglio Regionale. Non è una questione tecnica, è una questione di principio: i voti si contano, non si pesano. La legge elettorale attuale va cambiata, perché favorisce due blocchi e ostacola l'espressione delle alternative politiche.

Questa battaglia non riguarda solo chi ha votato Toscana Rossa, ma è una battaglia per la democrazia e per il diritto di tutti e tutte a una rappresentanza vera.

Il TAR ha fissato l'udienza per febbraio, e sarà un passo fondamentale per ripristinare ciò che è giusto. È essenziale che le prossime elezioni siano un'opportunità per rinnovare la democrazia, non per allontanare sempre di più le persone dalla politica.

Nel frattempo, chiediamo a chi può di contribuire alla raccolta fondi che stiamo organizzando per far fronte alle spese processuali. Ogni donazione, di qualsiasi importo, sarà decisiva per portare avanti questa battaglia e difendere i diritti di tutti e tutte.

Toscana Rossa, fortemente voluta dalle organizzazioni politiche che l'hanno costruita (Potere al Popolo! Rifondazione Comunista e Possibile), insieme a tante realtà dei territori e movimenti, ha portato nel contesto delle regionali toscane l'alternativa politica completamente indipendente alla destra e al campo largo costruito intorno a Giani. Il consenso così ampio ricevuto alle elezioni regionali testimoniano l'esigenza di cambiamento da parte dell’elettorato. Per questo la legge elettorale ci penalizza, per questo facciamo ricorso.

Seguiranno informazioni su come poter contribuire alla campagna di raccolta fondi, che vivrà sui territori, rafforzando le ragioni delle nostre posizioni.

Queste le dichiarazioni di Antonella Bundu: «se fossimo in Consiglio Regionale avremmo già preteso un’azione su tre priorità, che risentono dell’assenza di Toscana Rossa dall’aula. Per prima la vicenda GKN. Sembra di assistere al gioco del gatto con il topo, mentre avanza la disperazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Si era promesso un intervento pubblico ma niente va concretamente avanti, mentre si annuncia la conversione del deposito ENI di Calenzano in parto fotovoltaico, senza citare il piano industriale che prevede la produzione di pannelli fotovoltaici. C’è una lotta operaia a distanza di pochi chilometri e non c’è stata la capacità di immaginarsi un’opportunità da cogliere, o almeno approfondire? La partita è truccata e il Consorzio rischia di essere accantonato, passata la campagna elettorale.

Lo stesso si può dire parlando di Palestina, con una Regione silenziosa sulla vicenda di Francesca Albanese e Marco Carrai che rimane alla presidenza dalla Fondazione Meyer.

Infine, l’aeroporto di Peretola: la Giunta rassicura che tutto andrà avanti, perché tanto niente passerà dal Consiglio regionale (e da quello comunale di Firenze). Il Consiglio comunale di Pisa però si è espresso e questo dimostra che la stessa cosa può ripetersi».

 

 

 


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redazione.cascinanotizie