Tragedia a Pisa: 28enne trovato senza vita vicino alla stazione
L’allarme di un passante, l’intervento dei soccorsi e una vita segnata dalle difficoltà
È stato un passante, venerdì sera 28 novembre, poco dopo l’ora di cena, a lanciare l’allarme dopo aver notato un ragazzo riverso a terra. Sul posto sono intervenute immediatamente le forze dell’ordine – in particolare la Polizia Municipale, il cui comando si trova in via Battisti – e i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso del 28enne. Una morte avvenuta a pochi metri dalla stazione e dalla Sesta Porta, in pieno centro, eppure quasi passata inosservata mentre la città iniziava il fine settimana.
Nel pomeriggio di domenica 30 novembre, gli amici del giovane – che per problemi di tossicodipendenza aveva trascorso cinque anni nella comunità di San Patrignano, il centro fondato da Vincenzo Muccioli – si sono ritrovati per ricordarlo con candele, luci e un cartello con il suo nome accanto al disegno di un cuore. Erano anni difficili, ma il ragazzo, tornato a Pisa da un paio di anni, stava cercando di rifarsi una vita.
Gli inquirenti sono ora al lavoro per ricostruire le ultime ore del 28enne: con chi si trovasse, cosa stesse facendo e se avesse acquistato sostanze, oltre a chiarire di quale sostanza si tratti. Solo l’autopsia potrà stabilire la causa esatta della morte, confermando o escludendo alcune ipotesi investigative e verificando un eventuale coinvolgimento di altre persone, possibilità a cui alludono alcuni amici sui social.
La vita del giovane era stata segnata fin dall’infanzia. Era stato preso in carico dai servizi sociali e affidato a una famiglia diversa da quella d’origine. Da adolescente erano comparsi i primi problemi di droga; poi l’ingresso a San Patrignano, dove aveva terminato le scuole superiori iniziate a Pisa e aveva praticato sport, in particolare il basket.
Pochi anni fa aveva perso entrambi i genitori, scomparsi per gravi malattie. Un dolore che si era aggiunto al momento in cui lasciava la comunità per tornare a casa e ricominciare da zero. Un percorso difficile, comune a tante storie simili, affrontato però con il sostegno della zia, della famiglia affidataria e della fidanzata, con cui aveva convissuto fino a un mese fa nella periferia della città.
Gli accertamenti proseguiranno nei prossimi giorni, in attesa dei risultati dell’esame autoptico che potranno fare chiarezza su una tragedia che ha scosso amici e conoscenti e ha interrotto una vita già messa a dura prova.

