Trapani (PD): "Capodanno pisano persa l'occasione di un rilancio della città"

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 28 Marzo 2025

 Il capogruppo in Consiglio Comunale del PD; Matteo Trapani parla di soldi per le tradizioni storiche e le rievocazioni che non hanno portato nessun ritorno economico alla città, men che meno turisti

Questo il comunicato integrale

Capodanno Pisano, manifestazioni storiche e turismo: ennesima occasione persa per una città che avrebbe bisogno di molto di più come confermato anche nella III commissione odierna

Il Capodanno Pisano è passato, e con lui l’ennesima occasione sprecata. Ancora una volta, Pisa ha celebrato il suo calendario unico e affascinante con una formula che, al di là della retorica istituzionale, non produce alcun vero ritorno per la città. La sfilata c’è stata, come sempre, i costumi, le bandiere, qualche nota musicale. Ma poi? Il nulla. Una manifestazione che potrebbe, insieme alle altre, essere uno dei momenti più identitari, turistici e partecipati dell’anno, si è ridotta a un rito vuoto, autoreferenziale, privo di visione e incapace di generare valore.

Eppure, l’amministrazione comunale spende centinaia di migliaia di euro per le rievocazioni storiche che però non possono rimanere solo iniziative autoreferenziali. Soldi pubblici, che dovrebbero generare impatto. Invece, nessuna ricaduta sul turismo, sulla ristorazione, sull’accoglienza, sul commercio locale. Le associazioni sono rimaste ai margini, il mondo culturale e produttivo escluso, la cittadinanza spettatrice di qualcosa che non parla più né al cuore né alla testa. Una ricaduta inesistente sui numeri di avventori e turisti, che non aumenta la permanenza a Pisa, e senza alcun coinvolgimento della cittadinanza. Tutto ciò è uscito anche oggi in Commissione insieme ai rappresentanti delle categorie alberghiere.

Tutto questo accade in una città che vive una crisi profonda. I piccoli negozi chiudono uno dopo l’altro, le iniziative culturali e scientifiche faticano a sopravvivere, l’offerta cittadina è sempre più povera, sempre più scollegata da un disegno di lungo respiro. Pisa, città universitaria e storica, è sempre meno attrattiva per chi vuole proporre, fare, creare. E davanti a questa realtà, la risposta della giunta Conti è ancora una volta l’effimero, la rievocazione senza anima, la cerimonia senza contenuti.

Un esempio lampante è l’Infiorata realizzata da Fucecchio, inserita nel programma del Capodanno: un’operazione che non ha alcun legame con la tradizione pisana, che appare del tutto scollegata dal contesto storico e culturale dell’evento, e che solleva interrogativi su quali siano i criteri di progettazione culturale di questa amministrazione. In una città ricca di arte, saperi e creatività, si va a cercare altrove qualcosa che non ha radici né significato.

E mentre si spendono soldi per promuovere gli eventi all’interno della città stessa – come se i pisani non conoscessero il Capodanno Pisano, il Gioco del Ponte, la Luminara o le Regate – si dimentica di investire in una promozione seria, strutturata, fuori provincia, fuori regione, fuori Italia, anche e soprattutto coordinando con le rotte turistiche. Nessun piano di comunicazione turistica, nessuna sinergia con enti e operatori, nessun respiro internazionale. Un errore strategico gravissimo, che isola Pisa invece di aprirla al mondo.

Ma il dato più grave è che Pisa non si è mai candidata ufficialmente con la Regione Toscana per diventare il luogo simbolico del Capodanno dell’Annunciazione, una ricorrenza che unisce diverse realtà toscane e che avrebbe potuto vedere Pisa al centro, come capofila naturale di una rete di eventi culturali e turistici. Un’occasione non colta, che rivela tutta la mentalità chiusa e autoreferenziale di questa amministrazione, più innamorata dei medaglioni commemorativi e delle foto ufficiali che della costruzione di eventi strutturati, aperti, capaci di attrarre fondi, risorse e visibilità. Stessa cosa per i fondi che la Regione dà per questi eventi: Pisa rimane sempre l'unica città che non partecipa al bando.

Nel frattempo, restano irrisolte – e anzi peggiorano – anche le questioni legate al Gioco del Ponte, altro pilastro identitario della città. Divisioni, silenzi, imposizioni calate dall’alto: la giunta non solo non risolve, ma aggrava, scontenta, alimenta disaffezione. L’impressione è quella di un’amministrazione che non ascolta, non coinvolge, e che punta solo all’effetto vetrina.

Eppure, le potenzialità ci sono. Pisa potrebbe essere il luogo dove storia, scienza, cultura e innovazione si incontrano. Il Capodanno Pisano potrebbe diventare un brand turistico, un appuntamento nazionale e internazionale, un weekend diffuso di eventi, incontri, esperienze. Potrebbe attrarre persone, risorse, idee. Invece, si resta fermi, dentro un cerchio chiuso che non restituisce nulla alla città reale.

Pisa ha bisogno di altro. Ha bisogno di un’amministrazione capace di innovare le rievocazioni, di coniugare cultura, economia, identità, di parlare dentro e fuori le mura, di coinvolgere davvero. Che metta al centro le persone, le idee, le energie della città. Non serve una parata per farci sentire pisani. Serve una visione, un turismo coordinato e non che sia passivo, perché purtroppo i turisti non vengono attratti a Pisa dagli eventi, e rimangono a Pisa una notte, ma dalla sua bellezza già esistente.

Matteo Trapani 
Capogruppo PD in Consiglio Comunale 

 

redazione.cascinanotizie