Truffa da oltre mezzo milione di euro. Stangata azienda edile pisana

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 6 Agosto 2024

Aveva accumulato 506 mila euro di contributi indebiti, sotto forma di crediti d’imposta, relativi al “bonus facciate”

La Guardia di Finanza ha stangato un’azienda edile pisana, responsabile di avere accumulato 506 mila euro di contributi indebiti, sottoforma di crediti d’imposta, relativi al “bonus facciate”.

La Srl, operante nel pisano e nel lucchese, oltre ad avere operato all’insaputa dei clienti, in alcuni casi, non aveva neppure terminato i lavori per cui era stata pagata.

Le Fiamme Gialle pisane, nei giorni scorsi, sono quindi passate all’azione, ed hanno sequestrato preventivamente circa mezzo milione di euro di contributi indebiti.

 

Ha scritto la Guardia di Finanza di Pisa.

Militari del Comando Provinciale Pisa hanno dato esecuzione, nei giorni scorsi, al sequestro preventivo disposto dal GIP presso il Tribunale di Pisa, di 506 mila euro di contributi indebiti, sotto forma di crediti d’imposta, relativi a “bonus facciate”.
L’indagine è scaturita dall’approfondimento di una denuncia presentata da una cliente di un soggetto giuridico (Srl) di Pisa operante nel settore dell’edilizia, corroborata da autonoma attività investigativa e di accurata attività di analisi di rischio da parte dei militari del Gruppo di Pisa, volti a riscontrare, in particolare, la spettanza dei bonus in materia edilizia previsti dal Decreto “Rilancio” (D.L. 34/2020).

Le attività investigative hanno consentito di individuare un complesso schema fraudolento perpetrato dagli indagati, il titolare dell’impresa ed il suo commercialista, basato su duplicazioni del credito sul “cassetto fiscale” del denunciante e altri soggetti a fronte di singole operazioni commerciali. Nello specifico, all’emissione della fattura relativa all’esecuzione dei lavori - dalla quale sono stati generati crediti d’imposta – è seguita l’emissione di note di credito in rettifica, all’insaputa dei clienti, volte a stornare soltanto dal punto di vista fiscale il credito, attribuendo all’operazione una parvenza di neutralità. In un secondo momento, con un’altra ma identica fattura per la medesima prestazione nei confronti dello stesso cliente e di pari importo, sono stati generati ulteriori crediti di imposta, senza procedere allo storno in rettifica dei crediti indebitamente maturati. In aggiunta, ulteriori accertamenti effettuati dai finanzieri hanno consentito di riscontrare per i 2 immobili oggetto dei presunti interventi operati, in provincia di Pisa e Lucca, che i lavori sono stati eseguiti in minima parte o per importi nettamente inferiori da parte della Srl pisana. I Finanzieri hanno passato a setaccio la documentazione contrattuale, eseguendo mirate acquisizioni e approfondite analisi documentali, nonché accurate audizioni e specifici sopralluoghi su tutto il territorio pisano, ove erano ubicati i cantieri.
I malcapitati condòmini occupanti i due immobili, non solo hanno assistito alla mancata esecuzione dei lavori, ma hanno anche versato all’impresa una somma pari al 10% o addirittura al 50% dell’importo complessivo per l’effettuazione della ristrutturazione. Grazie all’emissione di fatture con sconto del 90%, la società avrebbe conseguito ingenti contributi indebiti sotto forma di crediti d’imposta, senza mai effettuare i corrispondenti lavori.
Grazie al sequestro, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, per 506 mila euro, è stata impedita l'introduzione e la circolazione, nel circuito economico legale, di crediti di imposta indebiti, tra l’altro, utilizzabili in compensazione con debiti tributari o cedibili a terzi; il sequestro ha interessato direttamente il “cassetto fiscale” dell’impresa pisana, con il congelamento e successivo sequestro dei crediti d’imposta.

Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla responsabilità delle persone sottoposte ad indagini.
Il risultato conseguito testimonia come la Guardia di Finanza contrasta le frodi in materia di crediti di imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le imprese.

 

redazione.cascinanotizie