Una Città in Comune: "Sulla Darsena Europa Conti e Salvetti sulla stessa barca"
Una Città in Comune da sempre contraria alle grandi opere critica l'"abbraccio" tra destra e sinistra, tra il Sindaco di Pisa e quello di Livorno sulla realizzazione della Darsena Europa
Questo il comunicato integrale
"Darsena Europa e sviluppo": così titola un articolo pubblicato sulla stampa, in cui il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, elogia il sindaco di Pisa, definendolo un "primo cittadino responsabile". Nell'articolo si sottolinea l'importanza del progetto Darsena Europa per rilanciare l'economia della Toscana costiera e di come Conti, "non si sia mai arroccato su posizioni aprioristiche o su no ideologici, ma abbia capito che la Darsena Europa porterà sviluppo anche per il territorio pisano".
In realtà, Salvetti non si accorge di quanto sia ideologico Conti perché è ideologico lui stesso: per entrambi infatti, senza alcuna prova a sostegno, l’assunto è che per l’economia dei territori le grandi opere siano essenziali. Anche se proprio in questo caso non è stato mai portato alcun serio studio a supporto di questa ipotesi, come chiunque può leggere dai documenti depositati e disponibili al pubblico.
Inoltre, i toni entusiastici di Salvetti non cancellano le criticità che da sempre denunciamo, specialmente sul fronte ambientale. L'erosione costiera, una piaga ben nota in Toscana e sul litorale pisano, viene trattata come un effetto collaterale da gestire in modo marginale. Eppure, dagli stessi documenti depositati per valutare la Darsena Europa, si capisce bene che il problema è serissimo, senza poi considerare che non prendono adeguatamente in considerazione lo scenario in forte evoluzione dovuto al cambiamento climatico. Cambiamento di cui le violente mareggiate di solo un anno fa che hanno colpito direttamente il litorale pisano hanno dato un assaggio piuttosto amaro.
A fronte di tutto questo, qualunque proposta compensativa ci sembra una misura temporanea e poco lungimirante: anche la proposta di usare sabbia da fondali per contrastare l'erosione a Calambrone. Perché non va alla radice del problema, ma mette semplicemente un rattoppo ad un buco. Le misure compensative si chiamano così non casualmente: si propongono quando un danno è inevitabile e non mitigabile.
Il problema vero è ripensare ex novo l'economia dei nostri territori, uscendo da logiche sviluppiste che spingono su una sola vocazione, con l'effetto di rendere sempre più dipendenti le popolazioni da una sola fonte di reddito, detenuta da pochi soggetti privati (nel caso della Darsena Europa, gli investitori privati che si ritroveranno nei fatti padroni del porto). Se si vuole essere non ideologici, occorre cercare vere soluzioni sostenibili e a lungo termine.
Anche sul piano politico, colpisce quindi l'enfasi sull'accordo con Pisa e il riconoscimento della gestione "responsabile" del sindaco Conti, senza preoccupazioni sul futuro dell'equilibro ecologico della costa, che è alla base di un'economia a misura dei nostri territori e delle nostre cittadinanze. Questa convergenza suscita perplessità: è davvero nell’interesse pubblico o stiamo assistendo a un consenso che ignora volutamente i rischi ambientali in nome di interessi economici di pochi? E mentre Salvetti spinge sull'acceleratore per portare a casa il risultato, non possiamo fare a meno di pensare a un clima che ricorda scenari orwelliani, dove la critica è messa da parte e prevale una narrazione univoca che non tiene conto delle legittime preoccupazioni della comunità.
Nell'articolo si fa riferimento all'esempio di gestione delle dune artificiali olandesi: interventi costosi e, per quanto probabilmente più che ventennali, di durata limitata rispetto a quella del porto. È una proposta che richiederebbe innanzitutto un serio studio di impatto ambientale e socio-economico, che tenesse seriamente conto degli scenari legati al cambiamento climatico.
L'approccio del sindaco Salvetti, invece, appare piuttosto superficiale e poco attento a questi aspetti. Il rilancio economico non può avvenire a scapito della sostenibilità ambientale. Parlare di usare sabbia dai dragaggi come soluzione semplice, senza affrontare seriamente i rischi ecologici, significa trascurare problemi ben più profondi.
Sottolineiamo ancora una volta che la Darsena Europa è un progetto troppo impattante, utile agli interessi di pochi privati. È necessario invece mettere al centro il vero interesse del territorio e il futuro delle comunità locali. In primis per la tutela dell'ambiente e del turismo costiero del litorale pisano.
Una Città in Comune