Una grande unica zona rossa: cosa è consentito fare e cosa no
Domande e risposte su ciò che è consentito e che non è consentito fare alla luce del nuovo decreto che estende la zona rossa a tutto il paese
È in vigore da questa mattina e fino al prossimo 3 aprile il nuovo decreto del presidente del consiglio (Dpcm) Giuseppe Conte con il quale si introducono nuove misure per contrastare e cercare di contenere il diffondersi del Coronavirus in tutta la penisola. In pratica si tratta di una estensione, su tutto il territorio nazionale, delle norme che fino a lunedì erano previste per la Lombardia e altre 14 province di Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. In aggiunta a queste misure ci sono la sospensione di tutte le attività e delle attività didattiche in tutta Italia.
Ma cosa è permesso fare e cosa invece è proibito? Cerchiamo di fare chiarezza sui comportamenti da seguire.
Posso spostarmi dal mio comune? Si ma con restrizioni. C’è un sistema di mobilità ridotta: bisogna evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dai comuni di residenza, a meno che non siano motivati da: comprovate esigenze lavorative; situazioni di comprovata necessità (fare la spesa: negozi e supermarket resteranno aperti come sempre tranne il sabato e la domenica se superiori ai 300 mq, assistere parenti anziani, incontrare i figli nel caso di genitori separati); spostamenti per motivi di salute.
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È possibile percorrere la rete autostradale? Si, ma con restrizioni, legate sempre alle esigenze lavorative o alle situazioni di necessità di cui sopra, oltre che ai motivi di salute.
Le merci possono transitare sul territorio nazionale? Si. Una nota del ministero chiarisce che le merci possono entrare e uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
Si può partecipare a eventi o competizioni sportive? No. Il decreto sospende tutti gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici e privati e per tutti si intende anche i campionati di calcio che nel precedente decreto godevano di una eccezione.
Posso andare al lavoro? Ovviamente sì, il decreto riconosce questa possibilità in caso di comprovate esigenze lavorative. Il datore di lavoro ha facoltà di concedere lo smart working o promuovere la fruizione di congedi e ferie.
Medici e infermieri possono prendere le ferie? No. Sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico e del personale le cui attività sono necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi regionali.
È possibile avere le ferie in questo periodo? Si. I datori di lavoro che siano pubblici o privati devono promuovere l’utilizzo da parte dei lavoratori dipendenti di periodi di congedo e di ferie.
Le agevolazioni per il congedo parentale sono già in atto? No, ma oggi o domani dovrebbero essere contenute nel decreto sanità in uscita.
Si possono tenere riunioni di lavoro? Si ma con restrizioni, ovvero utilizzando collegamenti da remoto, soprattutto nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, nei servizi di pubblica utilità, nei coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza coronavirus. Negli altri casi va comunque garantita la distanza di un metro di sicurezza interpersonale, evitando assembramenti.
Scuole e asili restano chiusi? Si. Fino al 3 aprile restano chiusi asili, scuole, università , istituti di alta formazione artistica, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie, università per anziani, corsi professionali, attività formative di enti pubblici e di privati. C’è la possibilità di svolgere lezioni a distanza. Possono proseguire i corsi per i medici in formazione specialistica, di medicina generale e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Sospese le riunioni di organi collegiali in presenza.
Si può andare a messa? Si. L’apertura dei luoghi di culto è condizionata dall’adozione di misure per evitare assembramenti di persone. È necessario garantire la distanza di almeno un metro fra le persone.
Ci si può sposare? No. Sono sospese tutte le cerimonie civili e religiose. Dunque non ci si può sposare né in chiesa, né in municipio.
Si può intervenire a un funerale? No. Sono sospese tutte le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri.
Si possono sostenere gli esami per la patente? No. Gli esami di idoneità per la patente, da sostenere negli uffici periferici della motorizzazione civile, sono sospesi. Per chi non ha potuto sostenere l’esame viene prorogata la validità del foglio rosa.
Ristoranti e bar sono aperti anche la sera? No. È consentita l’apertura di bar o ristoranti solo dalle 6 alle 18, a patto che il gestore garantisca il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle indicazioni. Attività commerciali diverse da ristoranti e bar possono restare aperte, a condizione che il gestore preveda accessi contingentati o idonei ad evitare assembramenti di persone e in grado di garantire la distanza di almeno un metro fra le persone. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle regole.
Nei festivi e prefestivi sono aperti i centri commerciali e mercati rionali? No. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita (oltre 300 mq) e gli esercizi commerciali presenti nei centri commerciali e nei mercati rionali. Nei giorni feriali il gestore deve garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle regole. Le strutture che non consentono di rispettare la distanza di un metro fra le persone devono restare chiuse.
Farmacie, parafarmacie e negozi alimentari restano aperti? Sì, la chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e negozi di generi alimentari. Il gestore è tenuto a garantire la distanza di un metro fra le persone. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle regole.
Cosa deve fare chi ha la temperatura superiore a 37,5° C? Chi ha una affezione respiratoria o la temperatura sopra i 37,5° C deve rimanere a casa e limitare al massimo i contatti sociali. Deve contattare il proprio medico di fiducia.
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