Variante stadio, Diritti in comune: "La sentenza del TAR annulla tutto"
In Prima Commissione il gruppo consiliare denuncia ritardi, informazioni parziali e conseguenze pesanti sull’iter urbanistico per la riqualificazione dell’Arena Garibaldi
Il gruppo consiliare Diritti in Comune torna sulla vicenda della variante stadio dopo la discussione, attesa da otto mesi, in Prima Commissione consiliare.
Secondo quanto emerso nell’incontro, la sentenza del TAR dello scorso aprile avrebbe annullato integralmente la variante urbanistica, rendendo di fatto necessario riavviare l’intero procedimento nel momento in cui la società presenterà un nuovo progetto.
Il gruppo accusa la giunta Conti di non aver mai fornito un quadro chiaro alla città, sottolineando criticità legate ai tempi, alla stima economica dell’impianto inserita nel piano delle alienazioni e alle previsioni dei parcheggi, anch’esse decadute con l’annullamento della variante.
Ha scritto Diritti in comune.
Finalmente oggi, dopo 8 mesi dalla nostra richiesta, si è discusso l’argomento da noi richiesto in Prima Commissione Consiliare Permanente sugli effetti della sentenza del Tar dello scorso aprile in merito alla variante stadio. Ed è stato subito chiaro perché la Giunta ha cercato di rinviare il più possibile questa discussione, in quanto le cose non stanno come hanno provato a raccontare.
Per noi questo è inaccettabile: la prima considerazione da fare riguarda il rapporto con la città. Non si può omettere la verità o dare informazioni che non delineano la realtà per quello che è.
Dopo tutta la propaganda che questa Giunta ha fatto sul nuovo stadio, sul concorso di architettura, sul grande progetto con tanto di plastico nell'atrio del Comune, oggi ci è stato detto che tutto questo è un nulla di fatto, ed indubbiamente su questa vicenda la situazione attuale è ben più complessa di quello che Conti e la sua giunta hanno comunicato.
La sentenza del Tar, infatti, annulla la variante e quindi tutte le previsioni in essa contenuta non esistono più, il che significa che quando la società presenterà un progetto di riqualificazione dello stadio, occorrerà riavviare un iter urbanistico ex-novo con in relativi tempi, che saranno anche connessi ai contenuti del progetto stesso.
I tempi cambiano anche se il progetto sarà presentato prima o dopo la presentazione del Piano Operativo Comunale. Ad oggi secondo quanto riferito dall’assessore Dringoli la società ha espresso una volontà di presentare un progetto, ma, di fatto, ad oggi, non è stato presentato nulla.
A questo si aggiunge un altro aspetto rilevante. La stima dello stadio che il Comune ha affidato ad una società privata e che è inserita all’interno del piano delle alienazioni, che nei prossimi giorni sarà esaminato dal consiglio comunale insieme alla manovra di bilancio, è stata fatta sulla base della scheda norma, con le relative aree a destinazione commerciale, che, però, è stata annullata. Si pone quindi la necessità di rifare la stima una volta che sarà concluso il nuovo iter urbanistico. Insomma, il valore con cui oggi nel bilancio si prova a mettere in vendita lo stadio non è in effetti attendibile.
Terza questione di grande rilevanza riguarda la questione dei parcheggi tanto propagandati dalla Giunta. Con la sentenza del Tar tutte le previsioni dei nuovi parcheggi a servizio dello stadio sono stati cancellati, per cui per ciascuno di essi l’amministrazione dovrà, cosa che ad oggi non ancora fatto, approvare singoli atti urbanistici e progettuali per la loro realizzazione.
In buona sostanza la Sentenza del Tar ha inciso e anche significativamente in termini di tempi, soprattutto, ma anche di legittimità delle scelte.
Riteniamo grave che la Giunta in tutti questi mesi non abbia raccontato alla città come stanno effettivamente le cose, provando a dire che la sentenza non aveva effetti. Si tratta, al di là delle posizioni nel merito, di un dovere di trasparenza e chiarezza sul futuro dello stadio e della vivibilità del quartiere di Porta a Lucca a cui l’amministrazione è venuta meno.
Risulta ancora una volta evidente come l’iter della variante dello stadio portata avanti dalla destra sia stata solo una forzatura che faceva acqua da tutte le parti, dato che in quella variante l’obiettivo della Destra era evitare la costruzione della moschea. Ecco, questa scelta, come anche sancito dal Tar con bene due sentenze, è illegittima. Il Tribunale amministrativo ha messo in evidenza tutti i motivi, anche discriminatori, che stavano dietro a quella previsione, condannando la condotta del Comune di Pisa con sentenze durissime a cui non a caso la stessa amministrazione comunale non si è mai opposta.
E’ indispensabile in vista del bilancio che la Giunta Conti faccia chiarezza sulle risorse stanziate per i nuovi parcheggi e anche sulla attendibilità della stima dello stadio. Da parte nostra rivendichiamo con forza che senza questa commissione che con insistenza abbiamo chiesto e solo oggi ottenuto non sarebbe emerso il vero quadro della situazione.


