Vertenza Biancoforno, la Cgil replica alla Fai-Cisl: “Serve unità, non attacchi”
Il sindacato risponde alle dichiarazioni della Fai-Cisl, difende il proprio operato e invita a concentrarsi sulle rivendicazioni comuni dei lavoratori
La Cgil e la Flai-Cgil di Pisa esprimono “rammarico” per le recenti dichiarazioni della Fai-Cisl e della Felsa-Cisl, accusate di alimentare divisioni invece di proseguire sulla strada del confronto unitario nella vertenza Biancoforno.
In una nota diffusa il 29 ottobre, la Cgil ribadisce il proprio impegno a tutela dei lavoratori, ricordando i risultati ottenuti sul rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro e respingendo le critiche mosse dalle altre sigle sindacali.
► LEGGI ANCHE: Vertenza Biancoforno, la Cisl rilancia il dialogo per tutelare i 180 lavoratori
Hanno scritto la Cgil e la Flai Cgil Pisa.
La CGIL esprime rammarico per le recenti dichiarazioni della Fai-Cisl e della Felse-Cisl, che ancora una volta sceglie di attaccare un’altra organizzazione sindacale invece di concentrare gli sforzi sulla costruzione di una vertenza unitaria, seria e condivisa.
Non comprendiamo le ragioni di queste continue fughe in avanti, che rischiano soltanto di indebolire il fronte dei lavoratori e di favorire chi, in azienda, continua a negare diritti e tutele fondamentali. È bene ricordare che la violazione delle norme contrattuali a danno dei lavoratori in Biancoforno è fatto riconosciuto da tutte le organizzazioni sindacali, compresa la stessa Fai-Cisl, durante le assemblee svolte congiuntamente ai lavoratori. Proprio per questo stupisce ancor di più l’atteggiamento della Fai, con la quale avevamo sottoscritto due piattaforme unitarie. La seconda, presentata congiuntamente, è tuttora in attesa di una risposta da parte dell’azienda: è dunque alla Biancoforno che la Fai-Cisl dovrebbe rivolgere le proprie sollecitazioni, e non alla CGIL.
La CGIL, insieme ai lavoratori, ha inoltre incontrato il Sindaco di Calcinaia e la Giunta comunale oltre un mese e mezzo fa, fuori dall’orario di lavoro, poiché – a differenza di altri – alla CGIL non sono mai state concesse ore di assemblea straordinaria oltre quelle previste.
Ci vediamo costretti a fare alcune doverose precisazioni rispetto alle inesattezze diffuse dalla Fai-Cisl.
Innanzitutto, il reintegro della nostra delegata non è frutto di concessioni o di accordi particolari, ma della semplice verità dei fatti: era stata ingiustamente sospesa dalla Biancoforno, e il suo ritorno al lavoro è la conseguenza naturale di un torto che andava riparato, non di qualche “gentile favore”.
In secondo luogo, non ci risulta alcun accordo sugli orari o sui buoni. L’unico tentativo in tal senso è quello della Fai-Cisl, che aveva firmato un testo poi ritirato.
Quanto alle firme, l’unica che ricordiamo bene è quella apposta sotto un documento contrario a una sentenza del giudice che intimava alla Biancoforno di rimuovere le telecamere di sorveglianza sui lavoratori.
Grazie a quella firma, le telecamere sono ancora lì, a ricordare a tutti che certe battaglie, qualcuno preferisce non farle.
La CGIL, al contrario, può rivendicare risultati concreti: oggi i lavoratori possono lasciare il posto di lavoro al termine del proprio orario senza dover chiedere “l'autorizzazione al capo”.
I permessi dei lavoratori non vengono più utilizzati in modo unilaterale dall’azienda.
È utile ricordare che prima del nostro intervento l'azienda senza garantire alcun preavviso ai lavoratori
–    Riduceva l'orario giornaliero di lavoro sottraendo i permessi dei lavoratori
–    Estendeva l'orario giornaliero di lavoro utilizzando meccanismi non normati e condivisi
Piccoli grandi passi avanti, ottenuti con la forza della coerenza e del lavoro quotidiano, con le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno deciso di seguirci, non con le dichiarazioni ai giornali.
