Vertenza Biancoforno, nuova vittoria Cgil. "Il lavoratore ha diritto ad un orario di lavoro certo"
Il sindacato dopo la nuova sentenza: "Un diritto è un diritto, e non c’è forza che possa fermare chi lotta per la verità"
Nuovo punto fermo nella vertenza Bianforno. "Gli orari di lavoro devono essere certi", cosa che presso l'azienda dolciaria di Fornacette della famiglia Lami, non era data per scontata, ma che il giudice, ha rimarcato nell'ultima senteza.
Lo racconta Flai Cgil che con un comunicato spiega la vicenda che aveva coinvolto un dipendente dell'azienda, sostenuto nella sua battaglia proprio dal sindacato.
Per troppo tempo - scrive Flai Cgil - "ha dovuto affrontare l’incertezza di un orario di lavoro mai comunicato in modo chiaro, un orario che cambiava da un giorno all’altro, con l’azienda che si limitava a inviargli un messaggio di WhatsApp per l’ingresso, senza mai rivelare l’ora di uscita. Il lavoratore poteva uscire solo quando gli veniva detto dai responsabili".
Per questo motivo il procedimento avviato fino alla sentenza del Tribunale di Pisa, che dice "Il lavoratore ha diritto a un orario di lavoro certo, comunicato in anticipo e rispettato dall’azienda".
Ha scritto Flai Cgil.
Una vittoria che conferma la verità: il diritto al lavoro dignitoso.
Oggi, con una sentenza che ha segnato un punto di svolta, si celebra una vittoria storica per un lavoratore che ha lottato per anni per veder riconosciuti i propri diritti, assistito dalla Flai Cgil e rappresentato dagli Avv.ti Andrea Stramaccia e Gianluca Esposito.
Un lavoratore che, per troppo tempo, ha dovuto affrontare l’incertezza di un orario di lavoro mai comunicato in modo chiaro, un orario che cambiava da un giorno all’altro, con l’azienda che si limitava a inviargli un messaggio di WhatsApp per l’ingresso, senza mai rivelare l’ora di uscita. Il lavoratore poteva uscire solo quando gli veniva detto dai responsabili.
Una precarietà organizzativa che ha tenuto il lavoratore nell’incertezza costante, privandolo della possibilità di pianificare la propria vita e il proprio tempo libero.
Oggi, il Tribunale di Pisa si è pronunciato con chiarezza: il lavoratore ha diritto a un orario di lavoro certo, comunicato in anticipo e rispettato dall’azienda. Il Tribunale ha confermato che un lavoratore non possa essere lasciato nell’incertezza e che ogni dipendente ha il diritto di sapere quando inizia e quando finisce la propria giornata lavorativa.
La Biancoforno, già da tempo sotto la lente di ingrandimento per le condizioni di lavoro dei propri dipendenti, ha sempre risposto alle denunce della CGIL con smentite e parole vuote, cercando di mascherare la realtà. Ma la verità non si può nascondere per sempre.
La Flai ha denunciato più volte, con articoli e comunicati, le violazioni dei diritti dei lavoratori, mettendo in luce un sistema che offre lavoro senza rispettare i diritti dei lavoratori. Ogni nostra denuncia è stata puntualmente smentita dall’azienda, che ha cercato di manipolare i fatti per difendere i propri interessi. Ma oggi, con questa sentenza, abbiamo ottenuto ciò che da anni stiamo cercando di far emergere: la verità è venuta alla luce.
Questa battaglia non riguarda solo lui, ma tutti i lavoratori che ogni giorno vivono le stesse condizioni di incertezza e retribuzione non adeguata per i sacrifici loro richiesti.
Quella di oggi è una vittoria che riguarda tanti, troppi, che come questo lavoratore hanno visto negati i loro diritti più elementari. La mancanza di un orario stabile e definito non è solo una questione di pratiche aziendali scorrette, ma è la negazione di un diritto fondamentale: il diritto a poter programmare la propria vita, a poter conciliare il lavoro con il proprio tempo libero, a poter pianificare un futuro.
Questa causa vinta è il segno che la verità non può essere ignorata. Ma non è solo una vittoria individuale: è il riconoscimento di un diritto che appartiene a tutti i lavoratori. È una battaglia che non finisce qui, perché i diritti sono inalienabili, non si negoziano. La lotta per una vita lavorativa dignitosa è la battaglia di tanti che non si fermeranno fino a che l'Azienda non deciderà di rispettare legge e contratto.
Ogni lavoratore che vive nella paura e nell’incertezza è parte di questa lotta, una lotta che la CGIL continuerà a portare avanti, con determinazione e coraggio.
La nostra vittoria è solo l’inizio: un diritto è un diritto, e non c’è forza che possa fermare chi lotta per la verità.
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