Vinca il migliore. Buon voto a tutti
Cascina al voto, termina così una campagna elettorale che ha visto sparire dalla scena la questione migranti e nella quale il sovranismo ha fatto un passo indietro
Finalmente si vota e 36 ore dopo le 7, orario di aperture dei seggi, i giochi saranno fatti e si conoscerà il nuovo Sindaco di Cascina. La politica nel suo linguaggio spesso lontano dall’uso comune lo chiama ballottaggio, in realtà è una finale, come si dice nello sport, d’altronde i due contendenti mi perdoneranno, uno podista incallito, l’altro, comunque vada ex assessore allo sport.
Una finale quindi a cui si è arrivati con i due sfidanti che strada facendo hanno fagocitato i giocatori eliminati al primo turno, tanto da arrivare al rush finale con due schieramenti ben definiti: centrodestra e centrosinistra. Chiunque sarà il vincitore, è stata una campagna elettorale all’insegna del fair play, nessun colpo basso, toni spesso pacati ed i due sfidanti impegnati, più che ad evocare le cose fatte o da fare, a rimembrare quelle non fatte, chi aggrappandosi agli ultimi quattro anni, chi invece risalendo indietro nel tempo. Se il vincitore lo conosceremo solo intorno alla quarta ora postmeridiana del quinto giorno di ottobre, perdonatemi il lessico da Battaglia di Cascina, lo sconfitto sul campo è già noto: il sovranismo. Quello più becero e gridato a Cascina è passato di moda, così come era arrivato, prima che altrove. Ne certificano la morte i toni bassi tenuti da tutti i candidati e l’uscita di scena di un tema che invece aveva imperato nel 2016: la paura del diverso, dello “straniero”. Si, qualche fiancheggiatore ha provato in questi giorni, a mezzo social, a rilanciare il tema, ma la sua eco si è persa nel vuoto.
Verrebbe da dire qui Cascina, la linea a Washington. Quei toni che si erano alzati improvvisamente nel secondo comune più grande della provincia di Pisa, adesso sono migrati oltreoceano, basta ascoltare il primo confronto fra Trump e Biden per rendersi conto di come Cascina sia stata un quadriennio avanti anche agli Stati Uniti.
Chiunque uscirà vincitore da questa “finale”, troverà sulla scrivania non poche gatte da pelare, dalla situazione mai definita del comandante della Polizia Municipale, alla gestione del reticolato idrico, fino ad arrivare alla cura di una economia colpita duramente dalla pandemia di coronavirus. Guardando i temi sul tavolo quello che appare certo è che Cascina avrà un sindaco coraggioso, ce ne vuole una bella dose per scegliere di fare il primo cittadino di questi tempi difficili. Sul nome, beh, basta pazientare ancora un po’, intorno alle 16 si apriranno i cassetti della stanza del sindaco, come qualcuno voleva fare quattro anni fa, chi ci metterà dentro la propria cartellina, si vedrà. Vinca il migliore e buon voto a tutti.