Volontario arrestato: Parla il presidente del CVT Salvadori
Gabriele Salvadori, presidente del Coordinamento Volontari Toscana, affida ad una nota il suo pensiero sll’indagine che ha portato al fermo di un volontario dell’antincendio accusato di essere il piromane dei Monti Pisani.
«Desideriamo portare a conoscenza di tutti l'amarezza e il dispiacere dei 4500 volontari e delle 13 associazioni appartenenti al Coordinamento Volontariato Toscano in merito alla notizia che il presunto responsabile del grave incendio del Monte Serra è un volontario di un'associazione locale. Pur ritenendo che fino a che non si giungerà ad una conclusione definitiva delle indagini e alla eventuale relativa condanna nessuno è da considerarsi colpevole, abbiamo la massima fiducia nel lavoro svolto dagli inquirenti e auspichiamo la giusta punizione per chi si è reso protagonista di un simile atto. Ci sentiamo feriti e vittime. Investiamo tempo e fondi, spesso raccolti con fatica immane in servizi o iniziative di promozione, con i quali finanziare ore di formazione, pagare attività di gestione come carburante, assicurazioni, sedi associative. Quella notte troppi hanno rischiato la propria incolumità, dagli abitanti ai numerosi volontari intervenuti, ci sono persone che hanno perso l'abitazione, il lavoro, i sacrifici di una vita senza contare le enormi spese sostenute per lo spegnimento e il ripristino dell'area percorsa dal fuoco. Tutto questo non ha giustificazione neanche nella eventuale follia di un essere umano malato. Provocare un incendio in quelle zone con vento a 80-90 kmh per giunta di notte quando i mezzi aerei non volano, può essere frutto solo di premeditazione.
Non vogliamo neanche però che si generalizzi la questione e quindi si dica che dove esistono i volontari succedono queste cose. Le nostre attività sono regolate da convenzioni con gli enti pubblici che hanno fondamento nelle attività di prevenzione e riduzione delle superfici bruciate. Ogni associazione ha nel proprio statuto articoli che vietano i rimborsi per le ore di servizio prestato. Purtroppo nella società odierna ogni tanto e come successo altre volte in passato, si sviluppano situazioni simili che coinvolgono anche in maniera eclatante personaggi da cui mai ci saremmo aspettati situazioni simili.
Nello stupore generale che ci lascia storditi in questo momento per noi difficile, invitiamo tutti a non lasciarsi andare in commenti e offese pesanti sui social nei confronti di chi tutti i giorni con passione e sacrificio, dedica il suo tempo libero sottraendosi a volte anche alla propria famiglia o consumando le proprie ferie. Nessuno di noi ha preteso ringraziamenti dopo quella notte, ne premi o più soldi che comunque sarebbero stati investiti in attrezzature o mezzi poiché essendo associazioni senza scopo di lucro, non possiamo produrre utili. Oggi viene voglia di smettere, di dire basta! Ma siamo sicuri che al primo incendio saremo nuovamente in mezzo al fumo e alle fiamme perché un grazie da parte di coloro a cui hai salvato qualcosa di caro non ha prezzo. La consapevolezza di salvare un pezzo di futuro per chi viene dopo di noi, ci spingerà a migliorare ancora, a perfezionare il nostro addestramento.
Il gesto sconsiderato di una persona che non sapremmo come definire ma sicuramente non "volontario", non può rovinare uno dei pochi sistemi al servizio della collettività che ancora funziona».