Wico: il piano di sicurezza dell'acqua lo fa l'Intelligenza artificiale
Il progetto è condotto dal gestore idrico Acque, Cnr e altri partner privati. Alla base, una piattaforma intelligente per monitorare la risorsa in tempo reale
Creare una piattaforma intelligente di monitoraggio delle acque destinate al consumo umano, che riesca a indicare l’insorgere di eventuali anomalie in tempo reale e possa funzionare da sistema di allarme rapido in caso di imprevisti, per garantire la massima sicurezza per gli utenti e la gestione ottimale della risorsa da parte del gestore idrico. È questo, in sintesi, l’obiettivo di “WICO”, che sta per “Water Quality Innovative COntrol by Artificial Intelligence”: un progetto che vede Acque tra i suoi partner principali, e che è stato ammesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai finanziamenti del PNRR.
L’acronimo racconta già molto di questa sfida: si tratta di rendere possibile un controllo della qualità dell'acqua tramite una intelligenza artificiale. WICO si sviluppa nell’ambito di un altro progetto portato avanti dal gestore idrico del Basso Valdarno dal 2017: la realizzazione dei Piani di sicurezza dell’Acqua (Water Safety Plan), che rendono ancora più sicura l’acqua di rubinetto, ridisegnando l’ambito dei controlli con un modello che si prende cura della risorsa dal punto di captazione all’utenza finale. Per far funzionare questo modello, è indispensabile individuare eventuali anomalie (dovute a guasti, incidenti, rotture, etc.), il più rapidamente possibile. Anzi, di più: in tempo reale. Da qui prende le mosse il progetto WICO, che ha una duplice finalità: da un lato, progettare e mettere a punto innovative centraline multisensore in grado di determinare in tempo reale le caratteristiche dell’acqua, per stabilirne la qualità; dall’altro, costruire un sistema di intelligenza artificiale che, come il cervello umano, sia in grado di raccogliere, elaborare e interpretare i diversi segnali delle centraline e di evidenziare in modo semplice e comprensibile l’eventuale insorgere di situazioni fuori controllo.
Acque ha preso parte al progetto insieme ad Archa, centro di ricerca privato e capofila del progetto, all’Istituto di Biofisica del CNR di Pisa, a Spindox, azienda del settore Information & Communication Technology, e a Dielectrick, che si occupa di sviluppo di sensoristica. WICO è stato ammesso dal Ministero ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la Missione 4 (Istruzione e ricerca), per un totale di 2,8 milioni di euro, circa la metà rispetto all’investimento totale, pari a 5.9 milioni. Il progetto entrerà nel vivo nel 2024, con l’obiettivo di poter fornire risultati tangibili entro il 2026.
“Acque è stato uno dei primi gestori idrici in Italia a adottare il modello dei Piani di Sicurezza dell’Acqua - spiega il presidente di Acque, Simone Millozzi - in modo volontario e ben prima dell’obbligo normativo. Questo ci ha dato modo di introdurre il modello su oltre il 70% dei sistemi idrici locali. Grazie a WICO, in futuro potremo ulteriormente potenziare e perfezionare il nostro approccio a una materia di massimo interesse per i nostri cittadini”.
"Introdurre soluzioni innovative, come quelle basate sull'intelligenza artificiale - sottolinea l’amministratore delegato di Acque, Fabio Trolese - rappresenta un punto qualificante della nostra esperienza. In un mondo in continua evoluzione, e che vede la sostenibilità come missione strategica per realtà come la nostra, l'applicazione di tecnologie avanzate ci consente di garantire un approccio proattivo ed efficiente nella gestione del servizio idrico”.