Ziello si incarta con i suoi "Prima i...", Pd all'attacco
"È singolare che l’esponente leghista, che sin dalla campagna elettorale 2016 ha fatto del “Prima i cascinesi” il proprio slogan, si faccia alfiere dell’accoglienza"
Con una nota il Partito Democratico di Cascina mette sotto accusa le "contraddizioni" del deputato e consigliere comunale della Lega Edoardo Ziello.
Questo di seguito il comunicato integrale del Pd di Cascina
L’onorevole Edoardo Ziello si pone nella posizione del bue che dà del cornuto all’asino. È singolare che l’esponente leghista, che sin dalla campagna elettorale 2016 ha fatto del “Prima i cascinesi” il proprio slogan, si faccia alfiere dell’accoglienza. Era inevitabile che, prima o dopo, l’infinita serie dei “Prima i…” lo portasse a cadere in contraddizione. A Cascina lo slogan è caduto subito in disuso, con nominati pescati lontano dal Comune. Nominati secondo logiche di partito e di equilibri di coalizione, dal capo di gabinetto della sindaca a buona parte della squadra degli assessori.
La contraddizione non si è limitata ai soli confini del Comune di Cascina. Ziello comunque è poi presto passato al sostenere “Prima i pisani”, in coincidenza con le elezioni amministrative nel Comune. Lo slogan partiva dall’affermazione di un “Pisa Pride” anche in opposizione a Firenze, attaccando a partire dal tema dell’aeroporto. Ora però anche questo appartiene al passato e l’onorevole prepara il “Prima i toscani” in vista delle elezioni regionali. Facendo finta che non ci siano contraddizioni con tutto quel che ha sostenuto nelle campagne elettorali precedenti.
Nel suo studio della Costituzione Ziello si fa sostenitore dell’articolo 51 della Costituzione va ad affermare un principio ormai acquisito e condiviso dagli italiani: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”. Deve però aver dimenticato di leggere l’articolo 10, secondo cui “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Una distrazione accompagnata da un’altra dimenticanza: quella dei problemi del Paese, con segnali di un’economia che torna ad arretrare. Segnali colpevolmente ignorati.