Zona rossa e DDL Sicurezza "provvedimenti volti a reprimere il dissenso"

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 15 Febbraio 2025

Ieri manifestazione in piazza della Stazione. "Un'altra sicurezza è possibile. In piazza a Pisa contro la repressione di stato"

Con una manifestazione partecipata, aperta alla cittadinanza, cui hanno preso parte decine di associazioni pisane, venerdì 14 febbraio, una parte della città ha chiesto la fine della zona rossa di recente costituzione ed il ritiro del Ddl sicurezza varato dal Governo Meloni.

Entrambi, secondo gli organizzatori della manifestazione, facce della stessa medaglia, "volti a reprimere il dissenso".

 

Hanno scritto gli organizzatori.

Venerdì 14 febbraio la piazza della stazione di Pisa si è riempita di un’altra idea di sicurezza, chiedendo con forza il ritiro del Ddl sicurezza: un provvedimento eversivo in aperto contrasto con i principi contenuti nella nostra Costituzione.

I confini della zona rossa decisa dal prefetto su richiesta del sindaco leghista Conti, sono stati esplicitati per quello che sono: zone in cui i diritti si possono lasciare fuori, in balia di decisioni arbitrarie, discrezionali e discriminatorie delle forze armate che presidiano il territorio. 

Dal microfono invece si sono levate parole di inclusione e integrazione a partire da Unità Migranti che ha portato la voce di chi vive e lavora quotidianamente il quartiere della stazione e che soffre per la sua desertificazione, in particolare i commercianti che accusano gli effetti delle limitazioni di orari, ma soprattutto del calo di avventori. 

A fianco a loro si sono schierati i sindacati degli inquilini e dei lavoratori che hanno rivendicato l’urgenza di lottare per l’affermazione di diritti basilari come quello ad una casa e ad un lavoro dignitoso, difendendo il diritto a manifestare e ad opporsi alle politiche del Governo. 

Tante le persone che nel flusso frenetico dei pendolari da e verso la stazione si sono fermate per rispondere alla domanda: “Quali libertà siete disposti a rinunciare in nome della sicurezza?”

Una delle risposte è arrivata dalla Casa della Donna che ha evidenziato come “la sicurezza si possa ottenere mediante lo sviluppo di una cultura del rispetto delle differenze” e dai collettivi studenteschi che hanno ribadito l’importanza delle piazze pubbliche e frequentate come luogo di incontro e socialità

Anche la Camera Penale di Pisa ha portato un contributo spiegando come il “ddl sicurezza” riveli “una matrice securitaria sostanzialmente populista, profondamente illiberale e autoritaria, caratterizzata da uno sproporzionato e ingiustificato rigore punitivo nei confronti dei fenomeni devianti meno gravi ed ai danni dei soggetti più deboli”, allo stesso modo l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immagrazione (Asgi) ha sottolineato tutti profili di incostituzionalità del provvedimento. 

Presenti in piazza anche movimenti ambientalisti, contro le grandi opere e in particolare le Basi Militari. Ha preso parola anche Amnesty International che ha sottolineato l’imprescindibilità di “proteggere la protesta” soprattutto nelle sue forme pacifiche, ingrediente fondamentale della democrazia di un paese e elemento trasformativo della società.

Protesta da proteggere nei contenuti, ma anche nelle forme ha ribadito l’ong Un ponte Per, a partire dalla “resistenza passiva”, il semplice atto di sedersi in terra, che vedrà pene sempre più severe. Presenti in piazza anche formazioni partitiche e liste di cittadinanza, come la coalizione di Rifondazione Comunista e Una città in comune che nelle istituzioni hanno portato proposte concrete per una vera buona qualità della vita nel quartiere stazione, alternative al securitarismo e alla militarizzazione delle piazze che si continua a proporre da anni come unica soluzione a ogni problema. 

A queste proposte si aggiungono 2 mozioni presentate in consiglio comunale per la cancellazione della zona rossa e contro il ddl sicurezza

Proposte che sono state integrate dai presenti in piazza e affisse alle colonne d’ingresso della stazione che sono simbolo anche dell’ingresso ad una città che vorremmo sempre più accogliente e inclusiva.

In conclusione sono stati lanciati i prossimi appuntamenti di mobilitazione a partire dal 22 febbraio che vedrà mobilitarsi in tutta Italia la “Rete nazionale A Pieno Regime Contro il DDL S̶i̶c̶u̶r̶e̶z̶z̶a̶ Paura” e che in particolare a Pisa vedrà una giornata di manifestazioni ad un anno di distanza dalla violenta repressione degli studenti per la palestina da parte delle forze di polizia. I partecipanti si sono lasciati con il reciproco impegno a non aver paura di questi provvedimenti volti a reprimere il dissenso, pronti a scendere in piazza contro le ingiustizie e per la difesa dei diritti di tutti e tutte.

 

L'elenco finale degli aderenti all'iniziativa:

Africa Insieme
Amnesty International - Gruppo di Pisa
Arci Pisa
Associazione per gli Studi Giuridici per l'Immigrazione
Assemblea Precaria Universitaria - Pisa
Cantiere San Bernardo
Casa della Donna - Pisa
Chicco di senape Bottega del Mondo
Cobas Pisa
Collettivo Artistico Russoli
Collettivo Buonarroti
Cub Pisa
El Comedor Estudiantil Giordano Liva
Emergency – Gruppo Pisa
Exploit
Extinction Rebellion Pisa
Giovani Comunisti Pisa
Greenpeace Gruppo Locale Pisa
Fiom Pisa
Legambiente Pisa
Piattaforma Soluzioni Abitative
Pinkriot Arcigay Pisa
Presidio Libera Pisa “Giancarlo Siani”
Rifondazione Comunista Pisa
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Pisa
Sinistra Per
Unione Giovani di Sinistra Pisa
Una città in comune
Unione Inquilini Pisa
Unità Migranti
Un Ponte Per - Comitato Toscano

 

redazione.cascinanotizie