ZTL e divieto alcolici, critica la posizione di Confesercenti
L'associazione dei commercianti chiede di rivedere l'orario di chiusura dei lungarni e l'ordinanza anti alcol
A quasi un mese dall’entrata in vigore della ztl sui lungarni a partire dalle 19,30, Confesercenti Toscana Nord torna a dialogare con il sindaco Michele Conti per trovare margini di allargamento del provvedimento. «L'ipotesi di chiudere i lungarni prima delle 22, spiega il responsabile pubblici esercizi Fiepet Federico Benacquista, era stata messa sul tavolo in un incontro a maggio tra le associazioni di categoria e l'amministrazione. Noi al contrario di altri avevamo subito espresso perplessità visto che la chiusura non avrebbe portato all’ampliamento degli spazi esterni per i pubblici esercizi trattandosi di ztl e non di pedonalizzazione. I lungarni sono infatti chiusi al traffico veicolare tradizionale, ma rimane il passaggio di autobus, mezzi di soccorso, taxi e in generale di chi ne ha il permesso. Si tratta quindi di una zona "ibrida", e non di un'area pedonale a pieno regime. Senza considerare che visto la mancanza di parcheggi in quella zona, vengono utilizzati come attraversamento della città».
Secondo Confesercenti Toscana Nord questo provvedimento disincentiva l'affluenza in città verso le attività poste all'interno del centro storico, che si trovano penalizzate. «L’amministrazione comunale, conclude Benacquista, ci ha spiegato le motivazioni che stanno a monte del suo provvedimento, motivazioni che difficilmente permetteranno di tornare indietro sull’ordinanza. Visto il carattere sperimentale della chiusura crediamo che un ragionevole compromesso potrebbe individuare le 21 come nuovo orario di chiusura, orario che riteniamo importante per far affluire anziani e le famiglie con bambini in città». Confesercenti che invece parla di mancata concertazione sulla questione della nuova ordinanza alcolici. «Dobbiamo purtroppo constatare che su questo delicatissimo è mancata la concertazione, spiega il presidente area pisana Luigi Micheletti, nonostante che abbiamo chiesto da settimane un incontro sul tema movida e siamo ancora in attesa di riscontro. Il provvedimento firmato da palazzo Gambacorti penalizza in maniera trasversale, senza prendere in esame situazioni specifiche come le enoteche e gli esercizi di vicinato che vendono prodotti tipici. Il problema, lo ribadiamo da troppo tempo, è il controllo dell'abusivismo come dimostra il fatto che in queste settimane i molti episodi si sono verificati tutti dopo la chiusura dei locali».