Esplosione in Castellare, il giorno dopo. Appello di Don Paolo: "Sosteniamo il Comitato Castellare nella ricostruzione"

Cronaca
Vicopisano
Mercoledì, 3 Maggio 2017

La provincia di Pisa si stringe intorno alla comunità di San Giovanni alla Vena, nel comune di Vicopisano.

A poche ore dall'esplosione che ha distrutto il "chiesino" in Castellare, luogo simbolo di San Giovanni alla Vena e punto di riferimento per tutto il territorio limitrofo, stamani abbiamo toccato con mano la situazione vissuta in paese.

Per le vie e nella piazza del borgo, prevale la voglia di ripartire, di ricostruire al più presto la chiesa del Castellare, come già era stato fatto nel secondo dopoguerra, quando la struttura, fu abbattuta da un colpo di cannone alleato.

Passata la paura per lo scampato pericolo alle persone, questa mattina carabinieri, pompieri, Soprintendenza e diversi membri del Comitato Castellare, sono tornati in cima al promontorio per fare il conto dei danni ed iniziare la pianificazione delle azioni da mettere in campo.

Del "Castellare" resta in piedi solo un muro portante e parte del campanile. L'esplosione, violenta, ha scagliato parte del muro che dava sulla valle a diversi metri di distanza. La copia del crocifisso in legno deposta lo scorso anno, opera del pittore locale Stefano Ghezzani, non sembra essere danneggiata e nelle prossime ore sarà allocata in uno degli edifici a disposizione della parrocchia di San Giovanni. 

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"Le quattro bombole di gpl della cucina - spiegano alcune persone vicine agli ambienti investigativi - sono rimaste intatte, bruciate esternamente dalla fiammata successiva all'esplosione, ma integre".

Si fa quindi strada l'ipotesi dell'errore umano: "Il gpl è fuoriuscito repentinamente - continuano - e l'origine dell'esplosione, probabilmente, non può essere imputata alla rottura di un tubo. Le bombole sono state sequestrate. Può essere, che il getto di gpl sia stato generato dalla rottura di un elemento meccanico di collegamento tra il tubo ed il fornello di cottura".

Come detto, al momento, si resta nel campo delle ipotesi, ma le autorità competenti stanno investigando e presto sarà possibile capire la causa all'origine della sfiorata tragedia.

Martedì 2 maggio, infatti, in vista dei festeggiamenti della festa della "Santa croce in Castellare", almeno una decina di appartenenti al Comitato Catellare, stavano passando una serata in compagnia all'interno della chiesa. Ad un certo punto qualcosa ha ceduto e il gpl è iniziato a fuoriuscire copioso, producendo un rumore simile a quello di un getto d'aria compressa.

La prima reazione del gruppo è stat ala fuga, poi, l'uomo rimasto ferito nell'incidente, è rientrato per cercare di rimediare, ma ormai parte dei locali erano saturi di gas, che raggiunto l'innesco dei fuochi di cottura, ha originato la violenta esplosione.

"L'uomo rimasto ferito - spiega uno dei presenti - è uscito dalle macerie, quando pensavamo che non ci fosse più nulla da fare per la sua vita".

Nella lunga mattinata sangiovannese, siamo stati a trovare anche don Paolo Manzin, parroco di San Giovanni alla Vena da 28 anni, che nell'intervista allegata qua sotto, si rivolge e fa un appello a tutti i paesani.

Clicca QUI e ascolta l'intervista a don Paolo da tablet o smartphone

Queste di seguito, invece, le due interviste al sindaco di Vicopisano e al caposquadra dei pompieri intervenuti, raccolte nelle immediate ore successive all'esplosione.

Clicca QUI e ascolta l'intervista a Juri Taglioli da tablet o smartphone

Clicca QUI e ascolta l'intervista a Marco Tassi da tablet o smartphone

carlo.palotti