No di Salvini alla Moschea. Nardini (PD): "Un pasticcio, la Lega ha compromesso la riqualificazione dell'Arena"
La consigliera regionale interviene dopo l'uscita di Matteo Salvini sulla moschea di Pisa, con il no netto e la "bacchettata" data dal capo del Carroccio al sindaco Michele Conti
La vicenda della moschea di Pisa continua a tenere banco, ma non solo in città.
Di poche ora fa, infatti, anche l'uscita pubblica del segretario della Lega, Matteo Salvini, dettosi contrario alla sua costruzione.
Nelle scorse settimane, invece, a seguito della sentenza del Tar che aveva abbattuto la variante dell'amministrazione Conti (leggi: Moschea, il Tar accoglie le istanze della comunità islamica), un altro pezzo da novanta della politica leghista aveva detto la sua, Susanna Ceccardi (leggi: La leonessa della Lega dice no alla moschea).
Sull'intera questione interviene la consigliera regionale del Partito Democratico Alessandra Nardini.
"La vicenda della moschea rende chiaro il quadro della destra: Salvini si sente il vero dominus di Pisa, la Ceccardi interpreta il ruolo del suo scomposto megafono e Conti viene considerato solo un esecutore che deve obbedire. Ecco perché, dopo che il Sindaco ha aperto a un confronto con la Comunità islamica, Salvini lo ha prontamente bacchettato, garantendo che, al di là delle sentenze, la moschea non si farà e gli impegni elettorali saranno rispettati e svelando così che la vicenda ha poco di pisano: la città è diventata il campo di scorribanda per gli atti dimostrativi cattivisti della Lega nazionale. Sarà interessante vedere se Conti avrà un sussulto di dignità di ruolo, come mi auguro, o farà marcia indietro. Che dire poi delle iniezioni d'odio che arrivano puntualmente da Ceccardi, pronta addirittura a incatenarsi affinché a una comunità del nostro territorio sia rigorosamente negato il diritto di culto, orgogliosa sostenitrice di un'operazione anticostituzionale nonostante il suo ruolo da Europarlamentare?
La verità è che hanno raccontato un sacco di bugie, mettendo in campo un pasticcio da incompetenti da cui non sanno come uscire e vincolando la moschea e lo stadio hanno compromesso anche quest'ultimo e la riqualificazione del quartiere di Porta a Lucca.
Pisa è una grande città, ha una storia plurisecolare di modernità e di apertura e merita decisamente di meglio rispetto a una classe dirigente sciatta, livorosa, che la riduce a una bandierina-feticcio nel proprio Risiko dell'odio".