Ponte di Latignano. Meini: "Giusta l'indignazione dei cittadini per la chiusura"
La consigliera regionale della Lega attacca l'amministrazione Betti e preannuncia una nuova interrogazione
Scrive Elena Meini. “Cascina: giusta l’indignazione dei cittadini per la persistente chiusura del ponte di Latignano. Noi avevamo interpellato nel maggio scorso la Direzione Difesa del Suolo della Regione che sulla problematica aveva passato la palla all’amministrazione comunale. Nostra nuova interrogazione sulla vicenda”.
“Comprendiamo e sosteniamo pienamente la forte disapprovazione dei cittadini cascinesi in merito alla perdurante chiusura del ponte di Latignano - afferma Elena Meini, Consigliere regionale e comunale a Cascina - perché la vicenda ha davvero del paradossale”.
Ecco, dunque i fatti:
- nel maggio 2021, il Comune emana un ordinanza (n. 27 del 24 maggio 2021) di chiusura del Ponte ed al contempo ordina alla Regione di intervenire entro 10 giorni in quanto competente. Ma se questo non bastasse, il Comune di Cascina ordina sempre alla Regione di comunicare - sempre entro 10 giorni - le condizioni di transitorietà del ponte. Ordina infine, sempre il Comune alla Regione, che gli eventuali interventi della ditta specializzata devono concludersi entro 30 giorni.
- Nell’agosto 2021, nuova delibera dell’amministrazione comunale, dove si rimangia l’ordinanza 27 e apre un percorso di collaborazione con la Regione: nelle more della definizione di un percorso condiviso con la Regione per la messa in sicurezza del ponte in oggetto, a tutela della pubblica incolumità, si rende, di nuovo non utilizzabile il Ponte.
- Infine, arriviamo al settembre 2021, con la delibera n. 939 della Giunta regionale, che ha assegnato un finanziamento in anticipazione al comune di Cascina, per euro 60 mila, nelle more dello svolgimento delle verifiche tecniche e giuridiche connesse alla funzionalità del ponte a tutela della pubblica incolumità.
“Questi sono i fatti a cui è bene aggiungere una richiesta di accesso agli atti fatta dallo sottoscritta - prosegue la consigliera - in cui viene chiesto alla Direzione regionale competente quanto segue: la competenza dell’intervento di messa in sicurezza del ponte ubicato in “via Ciro Menotti su emissario del canale Imperiale” è della Regione? In caso affermativo alla prima domanda, in che tempi sono previsti gli interventi di messa in sicurezza? A quanto ammonterebbero i costi dell’intervento? In caso negativo alla prima domanda, a chi spetta l’intervento di messa in sicurezza? Qual è la procedura che l’amministrazione comunale dovrebbe seguire per garantire un tempestivo intervento di ripristino in sicurezza della viabilità per quanto riguarda il ponte citato nell’ordinanza in oggetto?”
“La risposta ricevuta, dopo alcune sollecitazioni - precisa l’esponente leghista - dal Direttore è stata la seguente: “relativamente alla sua richiesta le comunico che gli attraversamenti sui corsi d'acqua (ponti stradali, linee elettriche, reti di servizi pubblici quali acque, gas...) sono di competenza del gestore della rete. Nel caso di una strada sono di competenza del gestore della rete stradale (se strada comunale il comune, se strada provinciale la provincia, etc...). In ogni caso la competenza non è della Autorità Idraulica Regionale (Genio Civile) che è il soggetto che rilascia l'autorizzazione e concessione ad occupare il corso d'acqua. Per garantire un tempestivo intervento per la sicurezza della viabilità l'amministrazione comunale deve interfacciarsi con il gestore della strada.”
“Se questi sono i fatti - sottolinea la rappresentante della Lega - appare chiaro come l’amministrazione comunale abbia sbagliato ad imputare alla Regione una responsabilità che non ha; al contempo ha sbagliato a non assumersi la responsabilità di fare le verifiche sulla stabilità e staticità del ponte; ed infine, è responsabile del procrastinarsi della chiusura del ponte.”
“La Regione - insiste la consigliera - ha messo in campo risorse e disponibilità. Da quanto ci ha scritto il dirigente, appare abbastanza chiara di chi sia la competenza e quindi diventa davvero difficile capire come mai siano passati mesi, senza nessun intervento in merito.” “Per questo - conclude Elena Meini - ho deciso di presentare una nuova interrogazione, nella speranza di fare chiarezza, ma soprattutto di risolvere questa vicenda che appare surreale. Dopo tutto questo periodo trascorso invano, sarebbe, dunque, arrivato il momento di fare i doverosi interventi e far sì che il ponte in oggetto non resti, colpevolmente, inutilizzabile a tempo indeterminato.”
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