Olivia Picchi risponde a Giorgi: "Strumentalizzazione politica e informazioni false sui bonus del Governo"
La consigliera comunale del PD ribatte alla lettera inviata dal Gian Matteo Giorgi (FdI) al Presidente Giuseppe Conte
Olivia Picchi, consigliera comunale a Pisa del Partito Democratico, risponde alla lettera inviata da Gian Matteo Giorgi al Presidente Giuseppe Conte, che come oggetto, aveva le perplessità del consigliere FdI a Vicopisano, circa le modalità di cessione del bonus da 600 euro pensate dal Governo per i lavoratori autonomi (leggi anche: Caro presidente... Il consigliere scrive una lettera a Conte).
Per Olivia Picchi le richieste avanzate da Giorgi sono solo strumentalizzazioni politiche, ma soprattutto "informazioni false che generano confusione e che potrebbero danneggiare i nostri commercianti ed i nostri professionisti beneficiari del bonus".
Scrive Olivia Picchi
"Non è il momento delle polemiche ma l'intervento di Giorgi mi spinge a fare chiarezza.
In questo momento di grande incertezza è veramente spiacevole leggere un rappresentante delle istituzioni che strumentalizza le paure per fini politici ma è ancor peggio se in questo suo tentativo si danno informazioni false che generano confusione e che potrebbero danneggiare i nostri commercianti ed i nostri professionisti beneficiari del bonus di 600,00 euro per il mese di marzo.
Pensando che il Presidente Conte sia impegnato provo io a rispondere alla sua richiesta e soprattutto a fare chiarezza su quanto previsto dalla normativa. In questo modo spero di essere utile alle tante persone che legittimamente si attendono un aiuto dallo stato.
Del bonus di 600,00 euro per il mese di Marzo, previsto dal decreto legge cd Cura Italia e che dovrebbe essere portato a 800,00 € per quello di aprile possono beneficiarne:
1. tutti coloro che sono iscritti alle casse inps (artigiani, commercianti, gestione separata...) senza nessun criterio di accesso.
2. professionisti ordinistici (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, architetti, ingegneri,...) se hanno un reddito 2019 inferiore a 35.000,00 o se hanno un reddito compreso fra 30.001,00 euro e 50.000,00 euro ma hanno avuto una riduzione di attività del 33% confrontando il dato del primo trimestre 2019 con quello del primo trimestre 2020.
Specifico che si parla di reddito da dichiarazione dei redditi e non di isee e che non rileva per nessuno la regolarità contributiva. Ennesima bufala, questa, smentita direttamente dall'istituto e dalle altre casse previdenziali.
Mi chiedo veramente se nella ricerca di visibilità si possa pensare di scrivere al presidente del consiglio per un problema inesistente ma soprattutto inviterei tutti a dare una mano a veicolare le informazioni corrette. Chi ci rimette in tutto questo sono i cittadini, dovremmo tenerlo ben presente".